Lo studio Gli autori dello studio hanno utilizzato i dati provenienti da quasi 3.300 donatori di cervello e da oltre 10.000 pazienti americani ed europei, tra i quali anche diverse centinaia di persone che presentano la mutazione Apoe4. I risultati indicano che coloro che hanno questa variante per entrambe le copie del gene (ogni gene è presente in due copie collocate sui due filamenti di Dna), hanno un rischio molto maggiore di sviluppare l'Alzheimer. Inoltre, in questi individui, i segni clinici della malattia si manifestano già intorno ai 65 anni, dunque in anticipo di 7-10 anni rispetto a ciò che avviene con altre varianti del gene Apoe.
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