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Europee, Ilaria Salis firma la candidatura con Avs. Il padre: “Non è una fuga, tutela i suoi diritti. L’aveva cercata anche il Pd”

Europee, Ilaria Salis firma la candidatura con Avs. Il padre: “Non è una fuga, tutela i suoi diritti. L’aveva cercata anche il Pd”
(reuters)

Pronto il posto di capolista nel nord ovest per l’alleanza Verdi Sinistra. Meloni: “Politicizzare non aiuta”

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Fonti di Avs confermano a Repubblica che Ilaria Salis ha firmato la candidatura alle Europee: è pronta a correre nelle liste dei rossoverdi per le elezioni di giugno, come capolista del Nord Ovest. Il corpo diplomatico italiano si era attivato stamattina per autenticare la firma per l'accettazione della candidatura, come ha riportato il sito del Foglio. Anche se Angelo Bonelli stamattina era ancora prudente, smentendo la candidatura in tv a L’Aria che tira.

In serata è arrivata la conferma ufficiale: “Alleanza Verdi e Sinistra in accordo con Roberto Salis ha deciso di candidare sua figlia Ilaria, detenuta in Ungheria, in condizioni che violano gravemente i diritti delle persone, nelle proprie liste alle prossime elezioni europee”. In queste ore i vertici di Avs “stanno discutendo le modalità di questa scelta che vuole tutelare i diritti e la dignità di una cittadina europea, anche dall'inerzia delle autorità italiane per ottenere una rapida scarcerazione in favore degli arresti domiciliari negati con l'ultima decisione dai giudici ungheresi”. L’idea, si legge nella nota diffusa dal partito alle 19, “è che intorno alla candidatura di Ilaria Salis si possa generare una grande e generosa battaglia affinché l’Unione Europea difenda i principi dello Stato di diritto e riaffermi l’inviolabilità dei diritti umani fondamentali su tutto il suo territorio e in ognuno degli stati membri. Il nostro è un gesto che può servire a denunciare metodi incivili di detenzione, soprattutto verso chi è ancora in attesa di un giudizio”.

"In questi mesi abbiamo avuto contatti anche con il Pd, per volontà della sua segretaria Elly Schlein, che ringrazio personalmente per la sensibilità e la solidarietà mostrata in tutto questo tempo con me e con la mia famiglia”, ha dichiarato Roberto Salis nel confermare che la figlia ha sottoscritto in carcere i moduli per la candidatura, con la firma che è stata autenticata dal console italiano. “Ilaria – ha aggiunto il padre – assume questa decisione non come via di fuga dal processo ma per poterlo affrontare nella piena tutela dei suoi diritti. La strada politica decisa è la più coerente con il suo trascorso politico. Ilaria ringrazia quindi sentitamente la Direzione di Alleanza Verdi e Sinistra ed in particolare Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni per la fiducia accordatagli”.

L’insegnante italiana si trova in carcere da 13 mesi in Ungheria per lesioni nei confronti di due militanti di estrema destra. Da Bruxelles, dove si trova per il consiglio Ue, la premier Giorgia Meloni ha commentato l’ipotesi della candidatura affermando che “politicizzare la vicenda non aiuta” ma assicurando che nel caso in cui Salis si presenti in lista “non cambia nulla” rispetto al lavoro del governo sulla questione.

Sono invece “incerte le conseguenze" di un'eventuale candidatura di Ilaria Salis alle elezioni europee per quanto riguarda la sua situazione processuale, spiega Gyorgy Magyar all’Ansa, l'avvocato ungherese dell’attivista. "In Ungheria l'immunità parlamentare scatta già dal momento della candidatura, ma non so come sia regolata la materia in Italia. Certo, in caso fosse eletta eurodeputata, le spetterebbe l'immunità, e la Corte ungherese per poter proseguire il processo penale a suo carico dovrebbe chiedere la sospensione dell'immunità stessa. Spetterebbe allora al futuro Parlamento europeo di pronunciarsi sul caso", continua Magyar. Visto che i fatti giudicati nel processo sono precedenti all'elezione, è però incerto quale sarebbe la reazione della Corte: ossia se - nella sua interpretazione - l'immunità sia applicabile o meno, ha argomentato Magyar aggiungendo che la difesa comunque potrà sollecitare la Corte a pronunciarsi in proposito.

In un primo momento si era ipotizzata la candidatura di Salis con il Pd. Poi sfumata. La segretaria dei democratici, Elly Schlein, il 3 aprile scorso, aveva incontrato il padre Roberto. Durante il vertice la leader aveva discusso della corsa per Bruxelles della detenuta. Ma il padre di Salis aveva espresso forti dubbi: “Non so se Ilaria accetterebbe la candidatura col Pd”. Ora la decisione di correre con Alleanza Verdi Sinistra.

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