Certamente chiamarsi come una città da sempre simbolo di apertura mentale, diritti civili e assenza di pregiudizi sessuali qualcosa vorrà pur dire. Ma Ema Stockholma, che il nome d’arte in realtà l’ha scelto ispirandosi alla canzone A Stoccolma di Rino Gaetano, da sempre cerca di andare anche oltre gli svedesi (“ai quali certe cose vengono facili anche perché sono molto meno di noi”, sorride).
Ema Stokholma: “La battaglia per i diritti si vince solo se ti metti nei panni di chi è in difficoltà”
di Luigi BologniniE’ stata scelta per condurre la cerimonia di consegna dei Diversity Media Awards, gli Oscar dell’inclusione, insieme a Francesca Michielin. Appuntamento il 28 maggio al teatro lirico Giorgio Gaber di Milano (e un mese dopo su Rai 1)