Oriana Fallaci, l’indomabile: in edicola il primo libro con il «Corriere della Sera»

di MARISA FUMAGALLI

Il 10 aprile con il quotidiano il primo volume della collana di titoli firmati dalla giornalista e scrittrice: «La vita è una guerra ripetuta ogni giorno»

Oriana Fallaci, l’indomabile: in edicola il primo libro con il «Corriere della Sera»

Oriana Fallaci a New York con, sullo sfondo, le Torri gemelle (foto di Gianni Minischetti)

L’Oriana. Punto. Non può che essere lei, la Fallaci. Una donna, una giornalista, una scrittrice. Intendiamoci, non tutti hanno amato e amano Oriana Fallaci: il suo stile, le sue idee, il suo carattere. E anche l’arroganza. Tant’è. Lei ha lasciato il segno, innanzitutto nella storia del giornalismo. Per cominciare, è stata la prima «inviata di guerra» in un’epoca in cui non solo le giornaliste erano poche, e per lo più relegate nei settori secondari («qui va bene una donna»), soprattutto non in prima linea. Ma lei, caparbia, aveva le idee chiare, e, senza rivendicazioni sindacali, si fece largo (anche rompendo parecchio le scatole, lo sapeva bene Tommaso Giglio, il direttore alla guida del settimanale «L’Europeo» dal 1966 al 1976), e riuscì a imporsi, a realizzare i suoi obiettivi, tagliando ogni traguardo. Giornalista, certo. Ma anche scrittrice. Letta, straletta, tradotta in tutto il mondo. A questo proposito , lo zio Bruno Fallaci, il suo mentore, giornalista di primo piano, ripeteva alla nipote in rampa di lancio: «Per diventare scrittori non basta leggere. Non basta nemmeno avere talento. Bisogna aver vissuto, vivere. Prima vivi, e poi scrivi». Rispondeva: «Io vivrò». Promessa mantenuta. Oriana Fallaci (1929-2006) ha pubblicato molti libri nel corso della sua esistenza. Altri, negli anni successivi alla sua morte — avvenuta a Firenze dov’era nata — all’età di 77 anni.

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«La vita è una guerra ripetuta ogni giorno» dal catalogo Bur Rizzoli, in edicola il 10 aprile con il «Corriere» e con «Oggi» a 8,90 euro

Oriana Fallaci, dunque, non finisce mai di conquistare lettori. I vecchi la rileggono, i giovani la scoprono. Da qui, la nuova iniziativa editoriale del «Corriere della Sera», che prevede, da mercoledì 10 aprile, l’uscita in edicola di 33 libri, dal catalogo Bur Rizzoli. Il titolo del primo: La vita è una guerra ripetuta ogni giorno. Le parole della scrittrice: «La mia vita è una guerra spietata e crudele, una lotta da cui non puoi distrarti un minuto, neanche mentre dormi, altrimenti ti rubano il cibo e la libertà». In effetti, il vocabolo «guerra» è il più attinente alla sua personalità combattiva, oltre che l’argomento principe di molti dei suoi reportage . A cominciare dal Vietnam. («Con grazia e civetteria, ma anche con fiera determinazione aveva implorato Tommaso Giglio, come solo sapeva fare lei — annotò Pino Bongiorno, collega di “Panorama” —. Voleva raccontare la guerra a chi non la conosceva. Voleva ritrovare a 38 anni quel filo che tiene unite le varie fasi della sua vita, fin da quando, quattordicenne, faceva la staffetta partigiana a Firenze contro i nazifascisti, dopo aver seguito il padre Edoardo nei gruppi clandestini della Resistenza. E alla fine il direttore si arrese: “Preparati, e parti”»). I quotidiani italiani avevano schierato gli uomini, i veterani delle guerre. La Fallaci era l’unica donna al fronte.

Nel primo libro in uscita con il «Corriere» — quasi un testamento della più grande corrispondente di guerra del Novecento — sono raccolti i suoi principali scritti attorno alle battaglie professionali e anche personali. Ci sono Budapest, Beirut, il Vietnam, la Grecia dei colonnelli, la guerra del Golfo, lo scontro «feroce» contro l’Islam radicale, seguito ai tragici fatti dell’11 settembre 2001. L’intervento della Fallaci, pubblicato sul «Corriere della Sera», e poi rielaborato nel volume La Rabbia e l’Orgoglio (contro le dittature, il fanatismo religioso, la debolezza dei governi) divise l’opinione pubblica. E c’è la sua lotta contro la malattia: il cancro — lei lo chiamava l’«alieno» — che la sconfisse il 15 settembre 2006. Ma l’Oriana non si è mai arresa. Scrisse: «Io non voglio morire neanche da morta». Il nipote Edoardo Perazzi (figlio della sorella Paola), suo erede morale e materiale, in una recente intervista a Emilia Costantini sul «Corriere» (29 dicembre 2023) così la descrive: «Aveva un carattere ruvido, era complesso starle accanto, serviva pazienza e lucidità. Tosta, cazzuta, con lei ti sentivi sempre sotto esame».

E la femminilità? I sentimenti? L’amore? «Era una guerrigliera che teneva molto a sé stessa», sottolinea ancora Edoardo, ricordando che François Pelou, conosciuto in Vietnam, con il quale la zia ebbe una relazione, raccontava divertito «che l’Oriana andava al fronte con l’elmetto in testa e, ai piedi, i mocassini di Gucci». Certo, il suo grande amore fu il leader della resistenza greca contro il regime dei colonnelli, e poeta, Alexos Panagulis, morto ad Atene in un (controverso) incidente stradale, il 1° maggio 1976. A lui dedicò Un uomo (1979). Il romanzo vendette milioni di copie e fu tradotto in trenta Paesi. Vero è che la consacrazione della Fallaci a scrittrice di fama mondiale avvenne quattro anni prima, nel 1975, conLettera a un bambino mai nato . L’opera, ispirata all’esperienza personale, tratta temi come la famiglia, l’aborto, l’amore. Ma c’è un’immagine che ben sintetizza la figura dell’indomabile giornalista: quella che la ritrae, durante l’intervista all’ayatollah Khomeni. L’Oriana sfidò il leader iraniano togliendosi il chador e chiamandolo «tiranno».

Il primo libro a 8,90 euro in edicola. La collana in 33 volumi

Esce mercoledì 10 aprile in edicola con il «Corriere della Sera» e con il settimanale «Oggi» il libro di Oriana Fallaci La vita è una guerra ripetuta ogni giorno al prezzo di € 8,90 più il costo della relativa testata. Si tratta della prima uscita di una collana dedicata alle opere della famosa giornalista e scrittrice, che era nata a Firenze nel 1929 e si è spenta nella stessa città nel 2006. L’iniziativa comprende in tutto 33 volumi ed è realizzata in collaborazione con Bur Rizzoli. Il libro La vita è una guerra ripetuta ogni giorno uscì postumo nel 2018: è un compendio delle esperienze di Oriana Fallaci come inviata di guerra sui più diversi fronti, che comprende anche il suo impegno contro l’islam fondamentalista e la lotta contro la malattia che la portò alla fine. D’altronde l’autrice aveva conosciuto la guerra sin da giovanissima, partecipando come staffetta partigiana alla Resistenza fiorentina, conclusa l’11 agosto 1944 con la liberazione della città. Come giornalista Oriana Fallaci aveva esordito nella cronaca locale e poi era passata a scrivere per prestigiosi settimanali — «Epoca» e «L’Europeo» — occupandosi inizialmente di mondanità per poi passare ad argomenti sociali e politici. Negli anni Sessanta aveva intrapreso l’attività di corrispondente di guerra con una serie di articoli dal Vietnam molto apprezzati dal pubblico. Più tardi aveva seguito il conflitto tra India e Pakistan del 1971, e poi diversi rivolgimenti in Sudamerica e in Medio Oriente. Fece epoca la sua intervista con l’ayatollah Khomeini, così come la sua denuncia del fanatismo musulmano che sarebbe culminata nel bestseller La Rabbia e l’Orgoglio dopo gli attentati dell’11 settembre 2001.

8 aprile 2024 (modifica il 9 aprile 2024 | 12:53)