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Meta svela Llama 3, la sua IA più potente

Meta svela Llama 3, la sua IA più potente
Il nuovo modello di IA open-source sarà integrato nelle principali piattaforme Meta, da Instagram a WhatsApp, e sarà a disposizione degli sviluppatori. Ma in Italia la Meta AI non è ancora disponibile e non ci sono notizie su quando lo diventerà
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Meta ha aggiornato la sua intelligenza artificiale più avanzata. Si tratta sempre di una IA open-source, aperta e modificabile dagli sviluppatori, e si chiama Llama 3.

A sua volta Llama 3 prevede due modelli di intelligenza artificiale open-source: uno con 8 miliardi di parametri e l'altro con 70 miliardi di parametri. Entrambi disponibili attraverso le principali piattaforme cloud, tra cui AWS, Databricks, Google Cloud, Hugging Face, Kaggle, IBM WatsonX, Microsoft Azure, NVIDIA NIM e Snowflake.

“Abbiamo integrato Llama 3 in Meta AI, il nostro assistente intelligente che espande i modi in cui le persone possono fare cose, creare e connettersi” si legge sul blog ufficiale di Meta che annuncia la nuova IA.

Meta AI, che permette di generare testi e immagini sulle principali piattaforme Meta, da Instagram a WhatsApp, e che è integrata in dispositivi wearable come gli occhiali Ray Ban Meta sviluppati da Meta in partnership con Luxottica, non è ancora disponibile in Italia. Chi volesse provarla, deve munirsi di una Vpn.

Per farsi un’idea del “ritardo” di Meta sulla diffusione della sua IA in Europa, basti pensare che Meta AI è stata annunciata addirittura a settembre 2023 nel corso dell’evento Meta Connect.

Negli Usa, invece, è stata addirittura appena annunciato un nuovo sito, meta.ai, che consentirà di utilizzare l’IA dell’azienda di Menlo Park come si fa, abitualmente, con ChatGpt di OpenAI o Gemini di Google.

L’amministratore delegato di Meta, Mark Zuckerberg, ha detto che arriverà presto anche una versione “più grande” di Llama 3 che potrà contare su oltre 400 miliardi di parametri. Un aumento sostanziale rispetto ai 70 miliardi di parametri che caratterizzano il precedente modello Llama 2. 

Sono cresciuti anche i dati su cui è stata addestrata la nuova intelligenza artificiale. Dai 2 trilioni di token per Llama 2 si è passati agli oltre 15 trilioni di token per il modello “large” di Llama 3.

Stando a quanto afferma Meta, Llama 3 sarà più brava nel riconoscere e gestire prompt innocui a cui, spesso, l’intelligenza artificiale invece si rifiuta di rispondere per evitare di  generare un contenuto inappropriato. L’amministratore delegato di Meta, Mark Zuckerberg, ha fatto alcuni esempi, spiegando che ora sarà più semplice chiedere istruzioni su come si può preparare un drink "killer margarita" o consigli su come interrompere una relazione.

La versione da 400 miliardi di parametri di Llama 3 è ancora in fase di addestramento. E potrebbe essere, anche questa, open-source. L’IA trasparente, aperta a tutti e utilizzabile da chiunque per gli scopi più disparati, è sempre stata il cavallo di battaglia di Meta, che si oppone alle “scatole nere” di OpenAI e Gemini.


Ma nel caso del modello “large” di Llama3, Meta sta ancora riflettendo sull’opportunità di renderlo aperto. Zuckerberg tuttavia ha minimizzato i potenziali rischi legati alla sicurezza, affermando che le preoccupazioni riguardo un uso inappropriato del modello sono esagerate.

L’IA di Meta è multimodale, in grado cioè di gestire input di testo o sotto forma di immagine. Zuckerberg non si è sbilanciato invece sui video. Meta AI non è in grado di generare video come Sora di OpenAI e una tale funzione “non è ancora in programma”.