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La maggioranza si divide sull’aborto: alla Camera la Lega si astiene sui pro-life nei consultori voluti da FdI. Il Pd: “Governo contro le donne”

La maggioranza si divide sull’aborto: alla Camera la Lega si astiene sui pro-life nei consultori voluti da FdI. Il Pd: “Governo contro le donne”
(agf)

Bocciato in Aula l’odg dei dem con cui si chiedeva di assicurare che l'emendamento presentato da FdI non creasse nessuna limitazione alla piena attuazione della legge 194. Non votano 15 dei 37 deputati leghisti presenti, compreso il capogruppo Molinari

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La Camera ha respinto con 93 voti favorevoli, 117 contrari e 18 astenuti l'ordine del giorno presentato dal Pd al decreto Pnrr con il quale i dem chiedevano di assicurare che l'emendamento presentato da FdI sull'aborto (che prevede la presenza dei comitati Pro Life nei consultori) non creasse nessuna limitazione alla piena attuazione della legge 194. Dai tabulati, però, emerge una spaccatura nella maggioranza. Ben 15 dei 37 deputati leghisti presenti si sono astenuti sul testo presentato dai dem, compreso il capogruppo Riccardo Molinari. Che spiega: “Sui temi etici abbiamo lasciato libertà di coscienza e quindi c'è stato chi ha seguito le indicazioni del governo e chi si è astenuto". Tra i 18 astenuti figura anche il deputato di FI Paolo Emilio Russo, insieme a Giuseppe Castiglione di Azione, Dieter Steger del Misto e i leghisti Laura Ravetto, Edoardo Ziello, Giorgia Andreuzza, Davide Bellomo, Davide Bergamini, Ingrid Bisa, Vanessa Cattoi, Rebecca Frassini, Andrea Giaccone, Dario Giagoni, Simonetta Matone, Giovanna Miele, Tiziana Nisini, Attilio Pierro.

"Non ci stupisce" il parere negativo del governo all'odg, che "chiedeva di assicurare la piena attuazione della 194 affinché non venisse ridotto il diritto delle donne ad accedere all'interruzione di gravidanza. Governo e maggioranza hanno gettato la maschera", ha detto nell'Aula della Camera la deputata dem Ilenia Malavasi dopo che il governo ha ribadito il parere negativo all'ordine del giorno, poi bocciato, di cui ieri aveva chiesto l'accantonamento. "Cosa vi hanno fatto di male le donne? Avete smantellato Opzione Donna, aumentato l'Iva su prodotti infanzia e assorbenti, tolto i vincoli di occupazione femminile e giovanile dal Pnrr, oggi i bonus nidi sono bloccati. Il tema della natalità non si affronta attaccando la 194", ha continuato Malavasi che ha puntato il dito contro "un attacco continuo alla libertà di scelta delle donne".

Dai banchi della maggioranza, è intervenuta Maria Carolina Varchi di FdI che parlato del "pregiudizio" presente nell'odg verso "talune associazione del terzo settore, ritenute in grado di incidere in modo violento sulle donne, un pregiudizio infondato" contro "chi opera al fianco delle donne" e non merita questo "stigma". E, poi, ha aggiunto: "C'è una lettura parziale della legge 194 da parte di chi la vorrebbe abbattere in tutte quelle parti in cui mette insieme tante sensibilità rendendola una legge completa". Questo emendamento "consente l'applicazione totale delle 194, dando alle donne, come previsto, la possibilità di scegliere in piena coscienza e libertà. La libertà matura dove c'è conoscenza", "se l'unica strada è l'aborto non è libertà", ha concluso Varchi.

Accorato intervento in Aula della deputata democratica Michela Di Biase. La dem definisce quella della maggioranza "una vera e propria tortura psicologica" nei confronti delle donne che vogliono o vorrebbero praticare l'aborto. "Se veramente volete così tanto la piena applicazione della legge 194 - afferma Di Biase, capogruppo Pd in commissione bicamerale Infanzia e Adolescenza - cosa fortemente voluta anche dal Pd, allora perché vi accanite solo su questo punto e non vi focalizzate anche su tanti altri punti della legge che vengono completamente disapplicati? Perché non investite risorse per completare la rete dei consultori? Perché non sentite l'esigenza di lavorare sull'obiezione di coscienza? A queste domande la maggioranza non risponde perché l'obiettivo principale e la vera volontà è quella di torturare le donne psicologicamente, dovreste aiutarle le donne alla pratica dell'aborto e non ostacolarle".

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