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Guerra in Israele, le news del 19 aprile. Israele attacca una base militare in Iran a Isfahan. Media: “Teheran non pianifica una ritorsione immediata”

L’operazione nella notte. Gli Usa: “Avvertiti ma non coinvolti”. Il G7 invita alla prudenza. L’Iran: “Indagini in corso, forse droni attivati da persone dentro il Paese”
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Alle 4.30 ora italiana, Israele ha lanciato un attacco contro l'Iran come rappresaglia per quanto accaduto nel fine settimana. Israele aveva annunciato che avrebbe risposto dopo che l'Iran aveva lanciato centinaia di missili e droni contro Israele nella notte tra sabato e domenica.
Lo Stato ebraico non ha ufficialmente rivendicato, e Teheran ha ipotizzato che tutto sia partito da persone dentro il Paese stesso. Il ministro di ultradestra Ben Gvir ha parlato di “attacco moscio”. Il G7 mette in guardia da una escalation.

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Telefonata Austin-Gallant

Colloquio telefonico tra il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant e il segretario alla Difesa degli Stati Uniti Lloyd Austin. Lo ha riferito il 'Times of Israel' che cita il Pentagono. Gallant e Austin hanno discusso, tra l'altro, del "mantenimento della stabilità in Medio Oriente".

Allarme raid nel Sud di Israele

L'esercito israeliano riferisce che le sirene che segnalano raid aerei stanno suonando nel sud di Israele. La radio dell'esercito israeliano ha anche riferito che frammenti di un missile di difesa aerea sono caduti in un quartiere di Sderot, al confine con la Striscia di Gaza. I media hanno affermato che i frammenti hanno causato danni, ma non sono stati segnalati feriti.

Casa Bianca: no comment su attacco Israele a Iran

La Casa Bianca "non vuole un'escalation nella regione". Lo ha detto la portavoce Karine Jean-Pierre, senza rilasciare ulteriore commenti sull'attacco di Israele all'Iran avvenuto nella notte.

Media Usa: obiettivo in Iran era base di Natanz

Citando "fonti militari americane di alto livello", Fox News riferisce che l'obiettivo del presunto attacco israeliano di ieri sera in Iran era una base militare a Isfahan vicino a Natanz, non gli stessi impianti nucleari. "Gli israeliani hanno colpito ciò che intendevano colpire", dice una delle fonti a Fox News, aggiungendo che c'era un obiettivo principale che è stato colpito più volte e che il sistema di difesa aerea iraniano di fabbricazione russa si è dimostrato inefficace.

Al Jazeera: “A Tulkarem la peggiore distruzione degli ultimi decenni”

I raid israeliani hanno causato "la peggiore distruzione degli ultimi decenni" a Tulkarem. Lo riferisce il corrispondente di al Jazeera, parlando dell'ultimo attacco dell'Idf a un campo profughi della Cisgiordania. I residenti del campo profughi - scrive l'emittente del Qatar - affermano che questa escalation conferma ciò che temono di più, ovvero che dopo Gaza, la Cisgiordania occupata sarà il prossimo obiettivo di Israele.

Ministro degli Esteri: “Giordania non sarà arena di conflitto tra Iran e Israele”

Il ministro degli Esteri giordano Ayman Safadi ha dichiarato al ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian che non permetterà che la Giordania "si trasformi in un'arena di conflitto tra Iran e Israele" o che la sua sicurezza e l'incolumità dei suoi cittadini venga messa a rischio. Lo ha comunicato il ministero degli Esteri giordano. Nella nota, "Safadi ha sottolineato che l'attuale escalation serve solo a distogliere l'attenzione dall'aggressione israeliana a Gaza, fermare la quale deve essere la priorità per la quale tutti gli sforzi si stanno unendo".

Iran: “Attacco fallito, droni abbattuti e nessuna vittima”

"I micro veicoli aerei sono stati abbattuti senza fare vittime o danni". Lo ha affermato il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amirabdollahian, parlando dell'attacco contro Isfahan attribuito ad Israele. "I media filo israeliani hanno tentato di rendere una vittoria il loro fallimento ed esagerare la questione", ha detto Amirabdollahian agli inviati dell'Organizzazione per la Cooperazione islamica presso l'Onu a New York, come riporta Iran International. Il capo della diplomazia di Teheran ha ribadito che l'Iran è pronto a colpire decisamente Israele se adotterà misure contro la Repubblica islamica.

Blinken: “Anche con evacuazione di Rafah alcuni civili in pericolo”

Anche con l'evacuazione di Rafah in vista di una possibile operazione di terra israeliana una parte della "popolazione civile" resterebbe nella zona e questo potrebbe avere "conseguenze terribili". Lo ha detto il segretario di Stato americano, Antony Blinken, in conferenza stampa a Capri al termine del G7. A Rafah, spiega, "ci sono circa 1,4 milioni di persone, molte delle quali sfollate da altre parti di Gaza. È fondamentale che le persone siano in grado di togliersi di mezzo da qualsiasi conflitto, e farlo è un compito colossale per il quale dobbiamo ancora vedere un piano. Non solo toglierli dal pericolo, ma assicurarci che possano essere sostenuti con assistenza umanitaria". Per questo, ha ribadito, l'amministrazione Biden "non può sostenere un'importante operazione militare a Rafah".

Parigi: “Lavoriamo alla de-escalation tra Israele e Iran”

"La Francia rilancia il suo appello a mettere fine all'escalation militare, che non è nell'interesse di nessuno e accrescerebbe soltanto l'instabilità e l'insicurezza in Medio Oriente": è quanto risposto oggi da un portavoce del Quai d'Orsay a un giornalista che gli chiedeva un commento sugli ultimi sviluppi della tensione fra Israele e Iran. "La Francia - ha aggiunto il portavoce - lavora alla de-escalation con i suoi partner".

Ambasciatore palestinese: “Da Usa grave ostacolo a soluzione 'due popoli due Stati'”

"Il giudizio della leadership palestinese circa il veto posto dagli Usa in seno al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sul riconoscimento a pieno titolo dello Stato di Palestina è stato netto: si tratta di una decisione immorale e ingiustificata, oltre che contraria alla volontà della comunità internazionale. Impedendo che la Palestina sia a tutti gli effetti un membro delle Nazioni Unite, gli Usa pongono un grave ostacolo a qualsiasi progresso verso la soluzione dei 'Due Stati per due popoli' - che pure giurano di sostenere e in cui gli altri Paesi del mondo credono davvero - mentre accettano che Israele si ritenga al di sopra della legge". Così a LaPresse l'ambasciatrice palestinese in Italia, Abeer Odeh.

Parenti degli ostaggi bloccano l’autostrada fra Tel Aviv e Gerusalemme

I parenti degli ostaggi di Hamas e i manifestanti che sostengono la loro causa, chiedendo di raggiungere un accordo per il rilascio, hanno bloccato l'autostrada uno, la principale di Israele che collega Tel Aviv a Gerusalemme e alla Cisgiordania, usando barili in fiamme. Lo riporta il Jerusalem post. Durante la protesta, i partecipanti hanno esposto striscioni e cartelli e intonato slogan come "Vivi, vivi, li vogliamo vivi", "Vergogna" e "Accordo subito". I manifestanti accusano i leader dello Stato ebraico di sabotare ogni possibile intesa sulla liberazione degli ostaggi.

Blinken, non coinvolti in azione offensiva contro Iran

Il segretario di Stato americano, Antony Blinken, ha voluto sottolineare che l'amministrazione Biden "non è stata coinvolta nell'operazione offensiva" contro l'Iran: lo ha fatto da Capri, durante la conferenza stampa finale, al termine del G7 Affari Esteri, che ha auspicato anche nel documento finale una de-escalation in Medio Oriente. "Non siamo stati coinvolti in alcuna azione offensiva". E ha sottolineato che "il G7 si sta occupando de-escalation e mitigazione delle tensioni". "Non abbiamo partecipato ad alcuna operazione offensiva. Quello che posso dire è che stiamo lavorando per allentare l'escalation. Non voglio dire altro, ma non siamo coinvolti".
Blinken ha sottolineato che il G7 "lavora nel suo insieme per porre fine al conflitto a Gaza, fornire maggiori aiuti umanitari e garantire il rilascio degli ostaggi di Hamas"; e ha aggiunto che il gruppo islamico è "il vero ostacolo" a una tregua nella Striscia perché ha rifiutato finora "diverse offerte generose" da parte di Israele.

Il Belgio chiederà di rivalutare l'accordo Ue-Israele

"Il Belgio prenderà l'iniziativa a livello europeo per rivalutare il nostro accordo di associazione con Israele", co-sponsorizzerà "una risoluzione Onu a favore della piena adesione della Palestina alle Nazioni Unite" e chiederà l'imposizione di dazi all'importazione in tutta l'Ue sui "prodotti provenienti dagli insediamenti israeliani illegali". Lo annuncia la vicepremier belga, Petra De Sutter, in un post su X.

Nuove sanzioni Usa per violenze coloni in Cisgiordania

Terzo pacchetto di sanzioni americane per reprimere le violenze dei coloni in Cisgiordania. Lo riporta The Times of Israel, specificando che le misure restrittive adottate da Washington prendono di mira, tra gli altri, l'attivista di estrema destra Ben Zion Gopstein, stretto alleato del ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir. La decisione di prendere di mira Gopstein, ha spiegato un funzionario americano a The Times of Israel, fa parte di una strategia calcolata dell'amministrazione Biden che punta a colpire quanti si trovano nell'orbita politica di alcuni elementi più estremisti del governo israeliano, senza prendere direttamente di mira ministri come Ben Gvir o Bezalel Smotrich (titolare delle Finanze).

Oxfam, dal G7 solo buone intenzioni su Gaza, fermare il massacro

"È sicuramente positivo l'appello arrivato dal G7 esteri perché a Gaza si arrivi a un cessate il fuoco permanente, Israele fermi l'offensiva prevista su Rafah e venga garantito l'ingresso degli aiuti necessari nella Striscia, assieme al rilascio di tutti gli ostaggi nelle mani di Hamas. Purtroppo però tante buone intenzioni continuano a non tradursi in azioni concrete da parte dei Paesi del G7 per fermare la guerra e il massacro di civili". Lo afferma Oxfam. "Dall'ultimo summit informale di febbraio a Monaco, Israele ha ucciso altri 6 mila innocenti e l'accesso agli aiuti umanitari è rimasto del tutto insufficiente a soccorrere una popolazione ad un passo dalla carestia. Le dichiarazioni di intenti non bastano più - afferma Oxfam - così come i vaghi appelli all'urgente e necessaria de-escalation del conflitto nell'area”.

Baerbock, Israele contribuisca a porre fine a sofferenze a Gaza

"Come G7, sottolineiamo quanto io e il mio collega David Cameron abbiamo reso chiaro mercoledì a Gerusalemme. Nonostante i primi passi visibili verso un maggiore aiuto umanitario, questo non è sufficiente, ed è dovere del governo israeliano contribuire a porre fine alla sofferenza umanitaria di tante persone, e soprattutto dei bambini a Gaza". Lo ha detto la ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock in conferenza stampa a conclusione del G7 Esteri a Capri. "Abbiamo il dovere di proteggere concretamente la popolazione civile. In particolare a Rafah, dove oltre un milione di persone continuano a cercare protezione. Una vasta operazione militare avrebbe qui conseguenze catastrofiche", ha aggiunto. Affinché "la sofferenza per tutte le parti abbia fine", "il passo decisivo in questa direzione è un'ulteriore tregua umanitaria che porti a un cessate il fuoco sostenibile".

Autorità Gaza, bilancio vittime sale a 34.012 morti

Continua a salire il bilancio delle vittime nella Striscia di Gaza provocate dai continui attacchi israeliani. Secondo il locale ministero della Sanità, dall'inizio della guerra, sono morte 34.012 persone mentre altre 76.833 sono rimaste ferite. Lo riporta Al Jazeera. Nelle ultime 24 ore le operazioni israeliane nell'enclave hanno provocato 42 morti e 63 feriti.

Blinken: "Palestina? Non ora, lavori la diplomazia"

"Gli Stati Uniti vogliono arrivare allo Stato palestinese; ma per avere una pace sostenibile, duratura e di lunga durata e per rispondere alle giuste aspirazioni del popolo palestinese, allo Stato della Palestina si può arrivare attraverso la diplomazia, non con l'imposizione": così il segretario di Stato americano, Antony Blinken, ha spiegato, a conclusione della ministeriale Esteri del G7 a Capri, il veto che gli Usa hanno posto la notte scorsa in Consiglio di Sicurezza dell'Onu all'ingresso a pieno titolo della Palestina al Palazzo di Vetro.
Blinken ha comunque assicurato che gli Usa lavorano al progetto e anche "alla potenziale normalizzazione" del processo di distensione tra Israele e i Paesi arabi. "Ci sono modi migliori per ottenere risultati significativi: si possono scrivere cose su un pezzo di carta e non avrebbero effetto, quello che conta è la diplomazia".

Ue vara sanzioni contro i coloni violenti in Cisgiordania

Il Consiglio Ue sanziona quattro persone e due entità per gravi violazioni dei diritti umani contro i palestinesi, tra cui la tortura e altri trattamenti o punizioni crudeli, inumani o degradanti e la violazione del diritto alla proprietà e alla vita privata e familiare dei palestinesi in Cisgiordania.

Hamas: “L'aggressione di Israele all'Iran è un'escalation”

L'“aggressione” di Israele all'Iran è un'escalation contro la regione: lo ha detto Sami Abu Zuhri, alto funzionario di Hamas, dopo le notizie di un attacco di droni israeliani contro un sito militare iraniano. Lo riporta il Times of Israel.
Hamas fa parte dell'Asse della Resistenza guidato dall'Iran, insieme agli Hezbollah libanesi e ai gruppi in Siria e Iraq.

Blinken: “Su Rafah molto chiari, contrari a un’operazione”

"Voglio in primo luogo ripetere la nostra impostazione" che quella di "evitare l'escalation e chiediamo tutte le parti di controllare le loro azioni". Su Rafah "siamo stati molto chiari: non possiamo essere favorevoli a un'operazione militare a Rafah". Lo ha detto il Segretario di Stato Usa Antony Blinken in conferenza stampa al termine del G7 Esteri a Capri. "Crediamo che si possono raggiungere gli stessi obiettivi con altri mezzi".

Blinken: “Servono più aiuti a Gaza e maggiore distribuzione”

"Servono più aiuti a Gaza, risultati più concreti e solidi. E poi ci deve essere una distribuzione in tutta la Striscia". Lo ha detto il segretario Stato americano Antony Blinken, in conferenza stampa al termine del G7 Esteri a Capri.

(afp)

G7: “Serve un cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi”

"Chiediamo il rilascio immediato degli ostaggi e un cessate il fuoco sostenibile che consenta un aumento dell'assistenza umanitaria urgentemente necessaria da fornire in sicurezza in tutta Gaza". Lo scrive il comunicato del G7 Esteri. "In questo contesto, sosteniamo fermamente gli sforzi di mediazione intrapresi dagli Stati Uniti e dai partner regionali per l'obiettivo, rispettato da tutte le parti, di portare ad una cessazione sostenibile delle ostilità, al fine di facilitare il ritorno immediato di tutti gli ostaggi, un'ondata di assistenza e per l'attuazione urgente delle risoluzioni 2712, 2720 e 2728 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Il rifiuto di Hamas di rilasciare ostaggi non fa altro che prolungare il conflitto e la sofferenza dei civili".

(ansa)

Tajani: “Risposta misurata di Israele, ha prevalso il buon senso”

Ha funzionato il "buon senso" nel fare in modo che Israele rispondesse in maniera misurata all'attacco iraniano della scorsa settimana. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che ha ricordato come da mesi chieda "prudenza" e "quando tra amici si invia un messaggio poi evidentemente c'è stata una riflessione da parte di Israele".
"Siamo amici di Israele, non lo abbiamo nascosto: difendiamo la sicurezza di Israele e sono stato il primo ministro ad arrivare sui luoghi del 7 ottobre, ma fin dall'inizio ho chiesto a Israele di avere una reazione proporzionata all'attacco subito. Sin dall'inizio abbiamo offerto vicinanza, ma anche prudenza".
Ora, ha aggiunto, "lavoriamo per la deescalation: non so quanto sia possibile che Israele e Iran si siedano attorno a un tavolo ma ora conta la de-escalation, che si concluda questa fase e si apra una stagione diversa, si risolva la questione di Gaza e si riduca l'aggressività di Houti e Hezbollah".

(afp)

Wsj: “Usa valutano una nuova fornitura di armi a Israele”

L'amministrazione Biden sta valutando una nuova fornitura di armi del valore di oltre un miliardo a Israele. Lo ha riferito - citando fonti Usa - il Wall Street Journal. La fornitura, nella quale sarebbero incluse munizioni per tank, colpi di mortaio e veicoli militari, si aggiungerebbe a quella già all'esame del Congresso e, secondo il Wsj, sarebbe tra le maggiori fatte per Israele dall'avvio del conflitto da parte di Hamas il 7 ottobre scorso.

(afp)

Iran: “Indagini in corso su quanto accaduto”

"Gli esperti stanno indagando sull'incidente e informeranno sulla questione dopo aver ricevuto i risultati": lo afferma il comandante in capo dell'esercito iraniano Abdolrahim Mousavi, secondo Irna, ripresa da Cnn. Mousavi ha ribadito che l'esplosione udita è stata causata "dalla difesa aerea che ha sparato contro un oggetto sospetto".

007 alla Cnn: “Gli attacchi diretti Iran-Israele sono finiti”

Una fonte dell'intelligence regionale a conoscenza della potenziale reazione dell'Iran all'attacco di oggi attribuito ad Israele ha detto alla Cnn che gli attacchi diretti da Stato a Stato tra i due Paesi sono "finiti". La fonte, non autorizzata a parlare pubblicamente, ha affermato che, a sua conoscenza, non ci si aspetta una risposta dell'Iran, ma non ha fornito alcuna motivazione. I funzionari del governo iraniano hanno finora cercato di minimizzare l'impatto dell'attacco e Teheran non ha identificato la fonte del raid mentre l'esercito israeliano non ha commentato.

G7: “Invito a prudenza contro l’escalation”

L'attacco notturno nella zona a Isfahan, in Iran, è al centro dei lavori dell'ultima giornata del G7 degli Esteri a Capri. I ministri hanno invitato alla "prudenza" e convenuto sulla necessità di evitare escalation nell'area, così come ribadito anche dal vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani questa mattina prima dell'inizio dei lavori. Assente all'ultima giornata del G7 degli Esteri di Capri il ministro francese Stephane Sejourné, che ha lasciato l'isola prima dell'inizio dell'ultima sessione ed è sostituito al tavolo dal direttore politico del ministero degli Esteri francese Frédéric Mondoloni.

(ansa)

Attacco in Iran nel giorno del compleanno di Khamenei

L'attacco, da più parti attribuito a Israele, contro l'Iran è stato compiuto nel giorno dell'85esimo compleanno della Guida Suprema della repubblica islamica Ali Khamenei. Khamenei, al timone dal 1989, è il leader più longevo del Medio Oriente.
Sui social si moltiplicano i messaggi sarcastici di commento all'attacco che fanno riferimento proprio alla coincidenza con il compleanno.

(afp)

Media Iran: “Attacco moscio? Israele si prende in giro da solo”

"Le autorità israeliane si prendono in giro da sole!". Così l'agenzia di stampa semi-ufficiale iraniana Tasnim su X ironizza sul post del ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir in risposta al presunto attacco israeliano vicino a Isfahan, definito "moscio".

Iran: “Assurdo attribuire l'attacco a Israele”

Il comandante in capo dell'Esercito iraniano, Abdolrahim Mousavi, ha definito "assurdi" i rapporti che attribuiscono ad Israele gli attacchi a Esfahan e ha sostenuto che le esplosioni erano il suono dell'abbattimento di "oggetti volanti". Lo riporta Iran International. Riguardo ad una potenziale ritorsione di Teheran contro lo Stato ebraico, Mousavi ha affermato che Israele "ha già visto la risposta dell'Iran".

Iran: “Fatti non chiari, no a risposte affrettate”

L'Iran non annuncia rappresaglie nei confronti di Israele, sminuisce l'attacco subito nella notte e si riserva di accertare i responsabili di quello che viene definito "un incidente". A renderlo noto ufficiali iraniani, che specificano che Teheran non ha urgenza di rispondere all'attacco subito nella notte. "Non è stato chiarito quale sia il Paese straniero da cui è stato generato l'incidente. Non abbiamo ricevuto alcun attacco esterno e non abbiamo in programma ritorsioni da attuare con urgenza", ha dichiarato una fonte ufficiale del regime di Teheran alla stampa.

Media: ufficialmente Israele non assumerà la responsabilità dell’attacco

Ufficialmente Israele non assumerà la responsabilità dell'attacco in Iran "per ragioni strategiche". Lo scrive il Jerusalem Post, citando "fonti israeliane", che hanno dichiarato informalmente "Occhio per occhio, dente per dente. Israele ha reagito laddove è stato attaccato". Ma, ufficialmente, Israele non si assumerà la responsabilità di questo attacco per ragioni strategiche. Gli iraniani sostengono che si sia trattato di "un'esplosione in una fabbrica" perchè vogliono evitare un'escalation; secondo le fonti israeliane non è chiaro il motivo per cui il Pentagono abbia rivelato ai media americani il coinvolgimento di Israele; avrebbero potuto restare in silenzio, dicono. Avrebbero potuto preservare la dignità dell'Iran ed evitare di aggravare la situazione da soli, secondo quanto riferisce il quotidiano israeliano.

Media: “L’Iran non pianifica una ritorsione immediata”

Un alto funzionario iraniano ha affermato che Teheran non prevede una ritorsione immediata dopo l'azione militare di stanotte di Israele. Lo scrive l'agenzia russa Tass.

Tv Iran: “Droni pilotati da infiltrati all'interno del Paese”

I mini droni abbattuti dalle difese aeree iraniane a Esfahan erano pilotati da "infiltrati" dall'interno dell'Iran: lo sostengono analisti citati dalla tv di Stato iraniana, secondo quanto riferisce il Times of Israel.

Aiea: “Nessun danno agli impianti nucleari in Iran”

L'Aiea non registra alcun danno agli impianti nucleari iraniani dopo il raid di droni attribuito a Israele in Iran, nei pressi di Isfahan. Lo riferisce l'agenzia internazionale per l'energia atomica in una nota confermando così le rassicurazioni già fornite in questo senso da Teheran.

Il ministro israeliano Ben Gvir: “Moscio l'attacco di Israele all'Iran”

"Moscio". Così Itamar Ben Gvir, ministro israeliano della Sicurezza nazionale e leader di destra radicale, ha definito su X l'attacco di Israele all'Iran.

Israele: “Segnale all'Iran sulla capacità di colpirlo”

"Un segnale all'Iran che Israele ha la capacità di colpire all'interno del Paese". È qanto dichiarato da una fonte israeliana al Washington Post che così commenta l'attacco limitato di stanotte sul territorio iraniano, nei pressi di Esfahan. La dichiarazione è stata ripresa anche dal quotidiano israeliano Haaretz.

Media Iran, 'situazione di calma a Esfahan dopo le esplosioni'

L'agenzia semi-ufficiale iraniana Mehr News riporta che la città di Esfahan è "completamente calma" poche ore dopo la segnalazione di esplosioni vicino all'aeroporto della città, mentre i media della Repubblica islamica minimizzano le conseguenze del raid. Lo riferisce Al Jazeera. "Le persone continuano la loro vita normale", secondo la diretta tv, che ha mostrato il traffico mattutino nell'incrocio principale della città, sottolineando tuttavia che "si sono sentiti dei rumori sopra la città" a Esfahan ore prima e aggiungendo che "diversi Uav sono stati abbattuti".

L'ambasciata Usa in Israele restringe gli spostamenti

L'ambasciata Usa ha emesso un avviso di sicurezza ai propri impiegati e alle loro famiglie di restringere i loro spostamenti a Tel Aviv, Beersheba e nelle aree di Gerusalemme. Lo hanno riferito i media spiegando che l'ambasciata ha motivato il fatto con "un surplus di cautela a seguito dei rapporti che Israele ha condotto un attacco di rappresaglia contro l'Iran".

Iran: ripresi i voli dall'aeroporto di Teheran

Secondo i media di Stato iraniani il principale aeroporto di Teheran ha ripreso la sua regolare attività. Tutti i voli erano stati sospesi, con tanto di chiusura dello spazio aereo, come conseguenza dell'attacco subito alle prime luci dell'alba.

Ian Bremmer, 'l'attacco di Israele è una sorta di de-escalation'

"L'attacco israeliano contro l'Iran è un allentamento dell'escalation. Dovevano fare qualcosa ma l'azione è limitata rispetto all'attacco su Damasco che ha fatto precipitare la crisi". Lo scrive su X Ian Bremmer, analista fondatore di Eurasia Group, società di consulenza sui rischi geopolitici.

'Israele ha detto ad Usa non avrebbe colpito il nucleare'

Preavvisando gli Usa dell'imminente attacco in Iran, Israele ha assicurato Washington che non avrebbe colpito i siti nucleari. Lo riferiscono dirigenti Usa citati dal Guardian.

Australia ai suoi cittadini, "lasciate subito Israele"

L'Australia ha chiesto ai suoi cittadini di lasciare subito Israele, dopo l'attacco lanciato nella notte dalle forze militari israeliane all'Iran. "C'è una elevata minaccia di attacchi terroristici e militari contro Israele e gli interessi di Israele nella regione - riporta una nota del dipartimento degli Affari esteri australiani - le condizioni di sicurezza potrebbero deteriorarsi velocemente. Chiediamo agli australiani che stanno in Israele o nei Territori occupati palestinesi di partire se è possibile".

La base colpita ospita una flotta di F-14 Tomcat

La base ospita da tempo la flotta iraniana di F-14 Tomcat di fabbricazione americana, acquistati prima della rivoluzione islamica del 1979. Nella zona di Esfahan ci sono anche siti associati al programma nucleare iraniano, compreso il sito sotterraneo di arricchimento di Natanz, che è stato ripetutamente preso di mira da sospetti attacchi di sabotaggio israeliani. Tuttavia, la televisione di stato iraniana ha descritto tutti i siti della zona come "completamente sicuri".

Nyt, colpita base aerea militare vicino a Esfahan

Tre funzionari iraniani hanno confermato che un attacco ha colpito una base aerea militare vicino alla città di Esfahan, nell'Iran centrale. Lo riferisce il New York Times.

Usa, avvisati da Israele di ritorsioni ma da noi nessun ok

Ieri Israele aveva avvisato gli Stati Uniti che avrebbe compiuto ritorsioni contro l'Iran nei prossimi giorni: lo riferisce la Cnn citando un alto dirigente americano. "Non abbiamo approvato la risposta", ha detto la fonte.

Iran, agenzia spaziale: abbattuti diversi droni

L'Iran ha dichiarato di aver abbattuto diversi droni e che non c'è stato "nessun attacco missilistico per ora" sul Paese, dopo che sono state udite esplosioni vicino alla città centrale di Isfahan. Diversi droni "sono stati abbattuti con successo dalla difesa aerea del Paese, non ci sono notizie di un attacco missilistico per ora", ha dichiarato il portavoce dell'agenzia spaziale iraniana Hossein Dalirian su X. L'agenzia di stampa Fars ha dichiarato che "tre esplosioni" sono state udite nei pressi della base aerea dell'esercito di Shekari, vicino a Isfahan.

Fonte militare a Fox News, attacco 'limitato'

Una fonte militare ha riferito a Fox News che l'attacco israeliano condotto in Iran è "limitato". Il Pentagono, per il momento, non ha ancora confermato il raid.

Tv di stato iraniana: impianti nucleari al sicuro

Secondo la televisione di stato iraniana gli impianti nucleari vicino a Isfahan sono "completamente sicuri" dopo l’intervento delle batterie di difesa aerea

Esercito, sirene risuonano nel nord di Israele

Sirene stanno risuonando in questo momento nel nord di Israele. Lo rende noto l'Idf sul suo canale Telegram ufficiale.

Siti locali, oltre a Iran attaccata anche Siria

All'alba di oggi, alcuni attacchi hanno preso di mira la regione di Soueida, nel sud della Siria, ha dichiarato all'Afp un attivista del media online Suwayda 24, poco dopo la notizia di almeno tre esplosioni registrate nei pressi di basi militari in Iran. "Ci sono stati attacchi contro una posizione radar dell'esercito siriano nella parte occidentale della provincia di Soueida", ha detto Rayan Maarouf, responsabile del sito web, senza indicare l'origine degli attacchi.

Esfahan, almeno tre esplosioni nei pressi di una base militare

Sono almeno tre le esplosioni che sarebbero state sentite nei pressi di una base militare poco lontano da Esfahan. Non si conosce ancora il bilancio dei danni e di eventi morti o feriti.

Iran: attivato sistema di difesa aerea su diverse città

L'Iran ha attivato il suo sistema di difesa aerea su diverse città, come riferiscono i media statali, dopo che l'emittente ufficiale del Paese ha riportato la notizia secondo la quale sarebbero state udite forti esplosioni vicino alla città centrale di Isfahan. "La difesa aerea iraniana è stata attivata nei cieli di diverse province del Paese", ha dichiarato l'agenzia di stampa ufficiale Irna.

Iran: tv locale, forti esplosioni ad Esfahan, voli sospesi

Secondo quanto riferito dalla televisione ufficiale iraniana ci sarebbero state delle "forti esplosioni" nei pressi della città di Esfahan. I voli da Teheran e altre città sarebbero stati immediatamente sospesi.

Israele attacca l’Iran

Secondo la televisione americana Abc News, che ha citato un alto funzionario statunitense, Israele avrebbe lanciato un attacco contro l'Iran come rappresaglia per quanto accaduto nel fine settimana scorso.
Israele aveva avvertito che avrebbe risposto dopo che l'Iran aveva lanciato centinaia di missili e droni contro Israele. La maggior parte di essi era stata intercettata e i danni provocati sono stati molto modesti.

Egitto, rammarico per mancata adesione Palestina a Onu

L'Egitto, uno dei principali mediatori tra i palestinesi e Israele, ha espresso "profondo rammarico" per l'"incapacità" del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di approvare la piena adesione della Palestina alle Nazioni Unite, di cui ora è solo uno Stato osservatore. Nella prima reazione araba, il ministero degli Esteri egiziano ha implicitamente criticato, in una dichiarazione, il veto degli Stati Uniti a una risoluzione del Consiglio che apre la porta all'adesione della Palestina alle Nazioni Unite, in quanto giunge "in un momento critico" e ha esortato i "Paesi che cercano la pace" ad "agire responsabilmente per rilanciare il processo di pace" in Medio Oriente.

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