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L’ambiente

Rigassificatore, il Comune di Vado contro il Ministero dell’Ambiente: “Modifiche e atti incompleti da parte di Snam, serve una nuova procedura Via”

Golar Tundra la nave rigassificatrice

Golar Tundra la nave rigassificatrice

 
Il Commissario straordinario alla guida del Municipio scrive una lettera durissima: “Se non annullate il procedimento in corso potremmo anche andare in tribunale”. Il movimento Vivere Vado: “Una bella novità dopo 9 anni di distrazione”
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Da un lato una valanga di documenti per 12 mila pagine che dovrebbero essere valutata in un mese, dall’altra atti incompleti e modifiche sostanziali al progetto originario. E’ durissima la presa di posizione del Commissario straordinario del Comune di Vado contro il Ministero dell’Ambiente e Snam sulla questione del rigassificatore che Governo e Regione Liguria vorrebbero collocare a cinque chilometri dalla costa fra Savona e Vado.

Quattro pagine con cui il Commissario Maurizio Gatto (ricopre il ruolo dopo che la sindaca di Vado, Monica Giuliano, ex Pd, una volta dato parere positivo al rigassificatore è stata nominata Commissario alla neonata Agenzia rifiuti regionale) interviene sul deposito di documentazione integrativa da parte di Snam nell’ambito del procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale. Documentazione sulla quale gli enti interessati possono presentare pareri ed osservazioni entro 30 giorni che scadranno il 3 maggio.

Solo che secondo il Commissario Gatto queste non sono semplici, seppur mastodontiche, integrazioni. Piuttosto si tratta secondo il Commissario di Vado Ligure « un progetto ampiamente modificato e pertanto differente da quello originario sottoposto ad approvazione».

Proprio per questa ragione chiede l’annullamento del procedimento e l’apertura di uno nuovo. Gatto sottolinea i «600 allegati ognuno dei quali di non meno di 20 pagine» Inoltre scrive il Commissario «risultano modificati l’area in cui è prevista la collocazione dell’impianto Pde nonché il tracciato delle condutture di collegamento alla rete nazionale di Cairo Montenotte».

E ancora «è stato spostato il punto di ormeggio ed ancoraggio della Golar Tundra» decisione che sembrerebbe esser stata presa, dopo che nel progetto originario invece la questione era stata ignorata, per evitare le ripercussioni evidenziate da molti studiosi sull’area marina protetta di Bergeggi. Il Commissario contesta poi l’assenza di studi sui «profili di rischio di incidente rilevante, indagini geofisiche,, analisi acustiche».

E incompleto secondo il Commissario è anche «la Valutazione di Impatto Sanitario, Vis, il cui elaborato era stato ritenuto insufficiente anche dall’Istituto Superiore di Sanità. Come affermato dalla stessa Snam non sono stati esaminati i profili di rischio sulla salute derivanti dal funzionamento dell’impianto in quanto non sono stati raccolti ed elaborati i dati ante operam riguardanti la salute della popolazione residente».

Per il Commissario di Vado Ligure «sarebbe stato più opportuno se il ministero non avesse considerato le allegazioni come documentazione integrativa ma avesse invitato Snam a presentare una nuova istanza per l’avvio di un nuovo procedimento previa archiviazione del presente procedimento di Via».

La lettera si conclude con un avvertimento e una richiesta: prima di tutto due mesi per esaminare la documentazione e se il Ministero non annullerà il procedimento in corso il Comune potrebbe rivolgersi alle vie legali «per ogni possibile forma di tutela giuridica degli interessi del territorio».

Fra le prime reazioni quella del movimento Vivere Vado: “La richiesta presentata dal nostro Comune al Ministero è una chiara dimostrazione della volontà di difendere il territorio: una gran bella novità per Vado dopo nove anni di amministrazione colpevolmente distratta sul tema; della quale ringraziamo la persona del Commissario Straordinario e il Responsabile del Settore Tutela Ambiente”.

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