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In Europa i furti nel settore edile costano ogni anno 1,5 miliardi di euro

In Europa i furti nel settore edile costano ogni anno 1,5 miliardi di euro

Secondo il report di BauWatch, il 66% degli intervistati ha assistito a furti in cantiere almeno una volta all’anno. Casparrini (BauWatch Italia): “Nessun sito è al sicuro dai criminali”

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Ritardi nella costruzione e costi aggiuntivi fino al 50% sono i principali effetti del fenomeno dei furti nei cantieri edili. A rilevarlo è il report di BauWatch, leader europeo nei servizi di videosorveglianza mobile per cantieri, dal titolo “Minacce invisibili: indice di criminalità nelle costruzioni 2024”, la prima ricerca sullo stato dell’arte di furti e crimini nel settore edile con un approfondimento sull’Italia. Dall’indagine condotta da BauWatch nell’ottobre 2023 su un campione di 500 professionisti dell’industria edile, operanti nei settori della costruzione commerciale (43%), gestione immobiliare commerciale (4%), energia (7%), costruzione di case & ristrutturazione (41%) e infrastrutture (5%) emerge che il fenomeno è in forte aumento e sta diventando insostenibile comportando un aggravio a livello europeo, di 1,5 miliardi di euro.

Dal report infatti emerge che il 66% degli intervistati ha assistito a furti in cantiere almeno una volta all’anno mentre il 20% dice di sperimentare questa situazione ogni mese o addirittura su base settimanale. “Con 7 persone su 10 che riportano di aver visto furti sul luogo di lavoro”, commenta Laura Casparrini, direttore generale di BauWatch Italia, “la conclusione principale è che ormai nessun sito è al sicuro dai criminali”. Tra le tante cause che contribuiscono a rendere i cantieri facili obiettivi per i crimini, quelle che meritano più attenzione sono l’alto tasso di turnover del personale, l’andirivieni dei subappaltatori, la mobilita? della forza lavoro e la natura temporanea dei lavori che vengono svolti in questi siti.

Oltre al danno economico in senso stretto che questo fenomeno causa, la sua diffusione ha un grande impatto negativo sulla produttività e sulla reputazione delle aziende. Basti pensare che, sempre secondo il report, il 32% dei progetti che ha subito ritardi a causa di furti, ha poi sperimentato pesanti ripercussioni finanziarie. I ritardi nella costruzione possano comportare un costo aggiuntivo che va dal 10 al 50% del costo originale, andando a contrarre i margini di profitto, sia diretto che indiretto. E in un momento come quello attuale, in cui le aziende stanno lottando finanziariamente a causa dell’inflazione galoppante, non sono solo i ritardi ad impattare sull’incremento dei costi ma anche il riacquisto delle risorse rubate, spesso non facilmente sostituibili.

Al vertice della classifica dei materiali più trafugati, ci sono rame e cavi. A fare del rame uno degli obiettivi principali dei criminali, secondo il 50% degli intervistati, è il suo ruolo nella transizione energetica. I cavi sono l’altro materiale più preso di mira dai criminali che, spiega il 31% del campione, sono sempre più ricercati e vengano solitamente prelevati dalle ferrovie e dai siti di telecomunicazioni. Per Casparrini si tratta di “un vero e proprio acuirsi della criminalità nelle costruzioni. Ci troviamo di fronte a un’epidemia di furti, complice il fatto che oggi il crimine nelle costruzioni è diventato più sofisticato. Il 62% lavoratori di cantiere che abbiamo interrogato ci ha rivelato di aver addirittura notato un affinamento delle tattiche criminali”.

Se davanti a questo crescente fenomeno diventa fondamentale che i cantieri edili si dotino di sistemi di protezione più efficaci e in grado di prevenire furti e atti criminali, secondo il report BauWatch la sicurezza non è considerata una priorità nelle costruzioni e c’è mancanza di fiducia sia nelle misure preventive adottate dagli appaltatori, sia nei tempi di reazione delle aziende di sicurezza. “Il valore del report che abbiamo realizzato”, conclude Casparrini, “sta proprio nello studiare un fenomeno, quello della criminalità, ad oggi ancora particolarmente sottovalutato nelle costruzioni, condividendo statistiche su ciò che mette a rischio i progetti edili e fornendo informazioni per sviluppare strategie e soluzioni contro le minacce invisibili nei cantieri”.

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