Il movimento

Chi sono e cosa vogliono gli attivisti di Ultima Generazione

Una protesta di Ultima Generazione alla Fontana di Trevi
Una protesta di Ultima Generazione alla Fontana di Trevi 
La disobbedienza civile non-violenta dall'imbrattamento di opere d'arte e luoghi istituzionali con vernice lavabile ai blocchi stradali. Per alzare la pressione sul governo per l'ambiente. Così gli attivisti spiegano le loro ragioni
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Ultima Generazione è un movimento italiano che lotta contro il cambiamento climatico attraverso la disobbedienza civile non-violenta. Le azioni che vanno dall'imbrattamento di opere d'arte e luoghi istituzionali con vernice lavabile, all'incollamento, ai blocchi stradali, all'interruzione di eventi, alle performance. Servono per alzare la pressione sul governo affinché si occupi con più efficacia dell'ambiente. Benché sempre più persone siano preoccupate, alcuni non sono d'accordo con le modalità di protesta di Ultima Generazione. Attraverso le loro parole cercheremo di capire meglio le loro scelte.


L'obiettivo delle proteste non-violente

UG cerca di accelerare i processi decisionali a favore di leggi a tutela dell'ambiente. Le azioni di Ultima Generazione mirano ad aumentare la consapevolezza sul tema del collasso climatico e a chiedere ai cittadini di alzare la propria voce per un cambiamento concreto. Si espongono in prima persona pur di far emergere in maniera realistica e sincera la condizione di salute del pianeta. Si prendono la responsabilità, consegnandosi agli agenti della polizia con la resistenza passiva e tutelandosi nei processi con un gruppo legale. Laura Paracini, 28 anni, è responsabile dell'ufficio stampa, il 5 marzo è stata condannata per l'azione di imbrattamento di Palazzo Madama.

Ultima Generazione, applausi agli attivisti condannati. "Cittadini che hanno agito a tutela dell'ambiente"

"La prassi è che verrà commutata in una pena alternativa alla detenzione. Dipende anche se continuerò a fare azioni o no. Il giudice ha riconosciuto l'alto valore morale, ma non la necessarietà di ciò che facciamo" spiega Laura, che riconosce la sentenza come un passo avanti, ma ancora non abbastanza. La disobbedienza civile è solo una parte all'interno di una strategia più ampia, hanno anche cercato un dialogo con le istituzioni per realizzare una proposta di legge del Fondo Riparazione di 20 miliardi, "con uno studio dei sussidi dannosi da togliere all'industria della guerra e dai combustibili fossili. Si è conclusa con un nulla di fatto, quindi la disobbedienza civile è l'unico modo per esercitare una pressione perché non c'è un'intenzione di muoversi verso una transizione energetica reale che esuli il greenwashing" sostiene Laura.

Laura Paracini
Laura Paracini 


Tommaso Juhasz, 31 anni, ex portavoce di UG, invita tutte le persone ad unirsi a Ultima Generazione l'11 e il 25 maggio e poi ad ottobre. "Ci stiamo assumendo dei rischi perché sappiamo che non fare niente è un rischio più grande. Serve mettersi in gioco con i nostri corpi, le nostre teste e col nostro cuore". È esperto di agricoltura, in particolare di potatura di ulivi. "L'agricoltura è in crisi a causa del mutamento dei cicli naturali che garantivano il ciclo produttivo delle piante e le perdite impressionanti si ripercuotono sulle nostre tasche, come per esempio sul prezzo dell'olio. Il rischio è di esporre persone ad una carestia, prima di tutto di cereali che si mangiano nel Sud Globale", continua.

"Il processo di industrializzazione ha messo tutte le risorse nelle mani di pochi gruppi che hanno imposto un modello predatorio. Le multinazionali forniscono le varietà che resistono al caldo o alla siccità - e annessi pesticidi - ai prezzi che vogliono. La grande distribuzione decide i prezzi: con 1 kg di grano venduto non si compra neanche un carciofo". Si intuisce dalle parole di Tommaso che il loro obiettivo non si limita all'Italia, ma, attraverso la sinergia degli altri gruppi europei, è quello di "cambiare l'attuale stile di vita del Global North attraverso un movimento di profonda democrazia che parta dai reali bisogni dei cittadini".

 

Tommaso Juhasz
Tommaso Juhasz 

 

La disobbedienza civile da Gandhi a oggi

La disobbedienza civile è fatta di una lunga storia di successi e validi punti di riferimento, da Judith Butler a Gandhi, in Italia da Danilo Dolci a Marco Pannella e uno dei testi fondamentali è La disobbedienza civile di Henri D. Thoreau. Le azioni hanno un forte impatto mediatico. Delfina Cupini, 28 anni, torinese, psicoterapeuta e attivista, spiega che esse agiscono su più livelli, non solo su quello mediatico, "sono degli strumenti di empowerment, che mostrano che tutti possono fare qualcosa. Anche se creano disagi, le persone provano delle emozioni e vengono spinte a prendere una posizione".


È disarmante assistere ad una azione del genere, perché è una postura di conflitto non violenta. Alcune persone si sfogano usando la violenza su di loro, altre li supportano. "Sono come degli enzimi che accelerano dei processi, lavorando sull'immaginario collettivo. A differenza di altri movimenti, UG non ha bisogno di avere tante persone per fare una azione. In tempi e modi diversi anche i Freedom Riders, che andarono nei bus negli Stati Uniti sfidare le leggi sulla segregazione razziale, all'inizio erano in pochi".

 


Riccardo Mercati, imprenditore, padre di famiglia e attivista di UG, ha fatto un blocco stradale sulla A22 Roma-Fiumicino insieme ad altri 11 attivisti, ci indica la potenzialità della protesta non violenta. "Già in 12 persone abbiamo creato 5 km di coda e 1,30h di blocco. Premetto che ci dispiace creare questi disagi, ma è la dimostrazione che se facciamo disobbedienza civile in migliaia possiamo arrivare a bloccare le nostre città, come hanno fatto in Olanda per varie settimane, e a quel punto il Governo potrà continuare ad ignorarci? Qualcosa succederà".

Riccardo Mercati
Riccardo Mercati 

Riccardo vive attivismo e impresa senza divisioni. "Le rinnovabili sono sicure ed economiche e non dobbiamo comprarle dall'estero. Anche il Papa ha detto che la transizione energetica può creare sviluppo e contribuire a diminuire le diseguaglianze sociali. Si può fare impresa rispettando ambiente e diritti sociali, creando lavoro e benessere. Le emissioni legate all'industria delle fonti fossili invece stanno portando ad un innalzamento delle temperature nel pianeta potenzialmente catastrofico. È il momento di scelte collettive coraggiose."
 

La repressione: le denunce e il carcere

Riccardo racconta che, dopo il blocco, sono stati trattenuti tre giorni in carcere: "Le proteste dei trattori, che hanno fatto blocchi peggiori, sono state assecondate. È stato fatto per impartirci una lezione, per comunicarci che cosa ci aspetta". Ci sono esponenti del governo o del Parlamento che si appellano a loro come "vandali" o "eco terroristi". Su di loro sono state varate norme ad hoc. Simone Ficicchia, 22 anni afferma che "considerando che dopo la legge contro di noi a tutela dei beni culturali, c'è un altro disegno di legge sui blocchi stradali in discussione, si può dire che c'è un accanimento giudiziario nei nostri confronti. È preoccupante, ma credo che il governo stia facendo il suo lavoro, perché portiamo un messaggio difficile da digerire per il potere costituito, e quindi è naturale che si cerchi di reprimerlo" afferma Simone.

Simone Ficicchia
Simone Ficicchia 

"Nel 2022 ho compiuto una cinquantina di azioni e il 15 dicembre 2022 c'è stata la convocazione a giudizio per discutere di una proposta di sorveglianza speciale: si doveva stabilire se costituivo un pericolo sociale tale da avere delle restrizioni come non poter uscire dal comune, avere il coprifuoco e un divieto di frequentare certe persone o luoghi pubblici". La richiesta, partita dalla Digos di Pavia, poi è stata respinta. Resta da chiedersi se occuparsi di trovare un modo per punirli più severamente sia un reale bisogno per la comunità, rispetto a creare delle leggi più coraggiose a tutela dell'ambiente.



Riguardo le azioni sul patrimonio culturale, mirate su opere dal valore simbolico, come quadri di paesaggi naturali, Ester Goffi, fornisce la chiave d'interpretazione. "Perché spendere milioni di euro per tenere in vita dei paesaggi su tela, mentre fuori il paesaggio reale viene ucciso? Le istituzioni dovrebbero essere più vicine ai cittadini". Sulle opere d'arte vengono usate vernici o colle lavabili. Ester è stata condannata ad un risarcimento per l'incollamento al Laocoonte di 28.148 euro, per un danno minimo al basamento, che risale a un'epoca successiva rispetto alla scultura. "È un colpo duro per il movimento. Secondo il Vaticano, i costi per la riparazione sono stati di circa 15mila euro, ma è emerso nel processo che è stata spesa una cifra minore. Mi ha pesato l'ostilità e il lessico accusatorio da parte del Vaticano, che sembra non comprendere perché lo facciamo".

Ester Goffi
Ester Goffi 


Il gruppo

Il gruppo è formato da diverse età, a dispetto dello stereotipo per cui sono dei "ragazzini disperati". Le riunioni sono aperte a chiunque. Si avvalgono di facilitatori che cercano di far parlare tutti e di raccogliere i disagi. Ci sono dei leader che decidono una strategia a lungo termine, ma si basano sui gruppi di lavoro con una gerarchia funzionale. Gesualdo Busacca, responsabile della mobilitazione al Sud e antropologo, organizza assemblee pubbliche e anche scolastiche perché nel futuro "ci immaginiamo una sorta di confederalismo municipale in cui gli enti locali hanno il potere di decidere cosa avviene nei territori, con assemblee cittadine che poi si relazionano con una assemblea nazionale. Solo così si può fare un salto da un'economia di accumulazione e di consumismo a un'economia circolare, come la doughnuts economy".


Gesualdo è testimone di eventi estremi in Sicilia, dove la Regione ha diramato lo stato di emergenza siccità già a febbraio, che hanno accelerato il suo percorso di consapevolezza. "I mezzi tecnologici per superare la crisi climatica e i modelli sociali alternativi per società più eque ci sono, ma manca la volontà politica. Mentre le disparità sociali aumentano, lo Stato investe su ciò che ci danneggia".

 

Silvia Acquistapace
Silvia Acquistapace 

Silvia Acquistapace, dopo una vita spesa all'insegna della politica locale, è convinta di aver trovato in UG uno dei movimenti italiani in lotta contro il cambiamento climatico dove poter condividere proposte e dove le cose si fanno. Stupendosi di come venivano trattati dalla polizia, ha fatto una donazione e poi ha partecipato alle riunioni. Subito dopo ha fatto la sua prima azione, un die-in al Vaticano. Silvia crede che UG possa avere successo perché la protesta è diffusa in tanti paesi e spera che si colga l'occasione delle elezioni europee per far eleggere degli ambientalisti, per tentare altre strade oltre alla disobbedienza. "Non sono d'accordo che è sempre un bene se uno viene sbattuto in galera, soprattutto se è una cosa fine a se stessa. Non siamo più ai tempi di Gandhi, bisogna fare anche un passo oltre, più costruttivo".