Mancano diciassette giorni al 9 maggio, data fatidica in Russia perché ricorre la celebrazione della vittoria dell’Unione Sovietica contro il nazifascismo, e il presidente Putin avrebbe ordinato di conquistare la piccola città ucraina di Chasiv Yar per avere una vittoria simbolica da offrire ai media – e rispettare il format narrativo imposto all’inizio della guerra: l’invasione sarebbe un’operazione speciale “per denazificare l’Ucraina”.