Ucraina, i raid sulle centrali elettriche. Pressing di Tajani su Mosca dopo il caso Ariston

diMarta Serafini

La Russia mette nel mirino anche le ferrovie. L'Italia convoca l'ambasciatore russo dopo la nazionalizzazione della filiale russa dell'azienda

Restano nel mirino di Mosca le centrali elettriche ucraine. Nella notte di venerdì sono state colpite quelle di Dnipro, Ivano-Frankivsk e Leopoli. Un attacco massiccio con 34 missili, 21 dei quali abbattuti, che ha visto danneggiate ben quattro centrali della più grande compagnia energetica privata ucraina, Dtek, mentre l’operatore statale Ukrenergo ha staccato la sua principale linea nell’ovest del Paese come misura preventiva.

Se da settimane i russi hanno ripreso a bombardare le infrastrutture energetiche, ora — avverte l’Afp che riporta fonti di sicurezza ucraine — c’è il rischio che sotto il fuoco finiscano anche le ferrovie. Obiettivo del Cremlino sarebbe ritardare la consegna delle armi mentre Kiev attende rifornimenti dopo il voto al Congresso statunitense che ha sbloccato 61 miliardi di aiuti. L’intento— secondo la fonte di sicurezza ucraina — sarebbe di agevolare l’avanzata russa su Chasiv Yar, conquista che permetterebbe al presidente Vladimir Putin di annunciare una vittoria in occasione del 9 maggio, anniversario della vittoria russa nella Seconda Guerra mondiale.

Sull’altro fronte la strategia pare simile. I servizi di sicurezza di Kiev hanno lanciato attacchi con droni contro due raffinerie di petrolio, a Ilsky e Slavyansk, e contro un aeroporto militare nella regione russa di Krasnodar, oltre che contro la base aerea di Kushchyovskaya, «dove erano stazionati dozzine di aerei militari, radar e dispositivi di guerra elettronica», secondo una fonte del Kyiv Independent. Nelle ultime settimane, le forze ucraine hanno utilizzato i droni per danneggiare l’industria petrolifera russa con attacchi a tappeto. «L’Sbu continua a prendere di mira efficacemente le strutture militari e le infrastrutture dietro le linee nemiche, riducendo il potenziale bellico russo», ha spiegato la fonte dell’Sbu al giornale ucraino, mentre il ministero della Difesa russo ha confermato l’abbatimento di 66 droni ucraini sulla regione di Krasnodar e di altri due sulla Crimea.

Sul piano diplomatico, nonostante qualche spiraglio dopo l’incontro faccia a faccia in Qatar tra Ucraina e Russia, il primo dopo molto tempo, per lo scambio di bambini rapiti, non paiono esserci segnali positivi. Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ieri ha ribadito ancora una volta come la Russia non veda le condizioni per iniziare una nuova trattativa. «Al momento non ci sono i prerequisiti per i negoziati, perché l’Ucraina non accetta alcun negoziato. Pertanto, l’operazione militare speciale continua», ha dichiarato.

A tenere banco anche la tensione tra Mosca e Roma, dopo che Putin ha firmato un decreto con cui nazionalizza le filiali russe dell’italiana Ariston e della tedesca Bosch trasferendole alla russa Gazprom Domestic Systems, società del gruppo statale Gazprom, produttrice di elettrodomestici. «Ho dato mandato al segretario generale della Farnesina di convocare l’ambasciatore della Federazione russa in Italia», ha replicato il ministro degli Esteri Antonio Tajani con un post su X, mentre parole di condanna sono arrivate anche da Bruxelles. «La Russia continua ad adottare misure contro le imprese dell’Ue prendendo di mira attività economiche legittime: l’ennesima prova del disprezzo della Russia per il diritto e le regole internazionali. La Russia si conferma un attore imprevedibile anche in campo economico», ha fatto sapere il servizio di Azione Esterna dell’Ue.

27 aprile 2024 ( modifica il 28 aprile 2024 | 10:26)