Blinken gioca la carta saudita. Video di Hamas con due ostaggi. Video e foto con le costruzioni israeliane nelle Striscia

diDavide Frattini

Il Segretario Usa a Riad: in agenda riconoscimento di Israele e l’idea di uno Stato palestinese

US Secretary of State Antony Blinken attends a press conference at the US embassy in Beijing on April 26, 2024. (Photo by WANG Zhao / AFP)

Antony Blinken

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE 
GERUSALEMME - O Riad o Rafah. Nella capitale saudita arriva domani Antony Blinken, il segretario di Stato americano, e con gli altri leader internazionali discute della situazione a Gaza e nella città verso il confine con l’Egitto. È improbabile che la metta giù secca come Thomas Friedman, che in un commento sul New York Times definisce il bivio a cui si troverebbe il premier Benjamin Netanyahu: una strada porta all’invasione degli ultimi chilometri quadrati nella Striscia, l’altra alla normalizzazione con la monarchia del Golfo. L’editorialista è sempre ben informato sulle opinioni e strategie della Casa Bianca e avverte che il presidente Joe Biden potrebbe decidere di limitare le forniture di alcuni armamenti, se Israele procedesse in ogni caso con l’incursione. 

Lo stesso Blinken, prima del viaggio in Medio Oriente, ha spiegato alla Cnn che un progetto per l’apertura delle relazioni diplomatiche tra le due nazioni «può essere approntato anche prima della tregua assieme a un piano che porti alla nascita di uno Stato palestinese». A Riad interviene pure il presidente Abu Mazen che secondo gli americani dovrebbe prendere il controllo di Gaza alla fine del conflitto.  

Le mosse di Bibi

Netanyahu continua a opporsi, è ormai in campagna elettorale — sa che sarebbe sconfitto al voto anticipato — e vuole presentarsi come il capo della destra contraria al ritorno dell’Autorità palestinese, a cui Hamas ha tolto 17 anni fa con un golpe armato il dominio su Gaza. Come il primo ministro che non cede al leader Usa: gli attriti non scendono di livello, anche se Washington ha per ora sospeso le sanzioni contro un battaglione di Tsahal per violazione dei diritti umani in Cisgiordania.

I genieri dell’esercito, come mostrano le foto scattate il 18 aprile dai satelliti di Planet Labs, stanno costruendo strutture semipermanenti nella Striscia. Il governo proclama — sempre in contrasto con gli Stati Uniti — di voler mantenere a lungo le truppe dentro il cosiddetto corridoio Netzarim, dal nome della colonia che esisteva fino all’evacuazione nel 2005: taglia in due i 363 chilometri quadrati e le immagini evidenziano i due campi preparati vicino al Mediterraneo e a Est verso il confine con Israele.

Nuovi filmati

Ci sono baracche e aree per il controllo della popolazione, se i politici e lo stato maggiore dovessero decidere di permettere il ritorno degli sfollati verso il nord in macerie. La base sul mare sembra poco lontana dall’area dove viene preparato il molo per l’arrivo degli aiuti umanitari scaricati sul pontile flottante che gi americani stanno allestendo.

Blinken affronterà anche le trattative per una pausa nei combattimenti. Un boss di Hamas spiega alla televisione di Hezbollah, l’alleato in Libano, che il gruppo sta studiando la nuova proposta di tregua in cambio del rilascio di almeno 33 ostaggi tra donne, minori, anziani e malati, ma avverte che le richieste principali restano il cessate il fuoco permanente — i palestinesi uccisi sono quasi 35 mila — e il ritiro totale israeliano.

I carcerieri dell’organizzazione terrorista continuano la strategia dell’angoscia per i famigliari e della guerra psicologica mostrando i nuovi video di due ostaggi: Keith Siegel, anche cittadino americano, è stato portato via sulla sua auto il 7 ottobre dal kibbutz Kfar Aza assieme alla moglie Aviva, liberata alla fine dello scorso novembre. È provato, scoppia a piangere, spesso deve interrompersi. In un altro filmato appare Omri Miran, dice di essere prigioniero da 202 giorni, il conflitto è arrivato ormai a 204. D. F.

27 aprile 2024 ( modifica il 29 aprile 2024 | 11:29)