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Guerra Israele-Hamas, le notizie del 28 aprile

Guerra Israele-Hamas, le notizie del 28 aprile
(afp)
Telefonata Biden-Netanyahu. Proteste a Tel Aviv per chiedere il rilascio degli ostaggi e nuove elezioni. Il presidente palestinese, Abu Mazen, incontrerà il segretario di Stato americano, Antony Blinken
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L'aeronautica israeliana ha lanciato attacchi sulla parte centrale della Striscia di Gaza, ha riferito Al Jazeera del Qatar.
"Israele sta preparando un'operazione militare su larga scala nella città di Rafah", dice Philippe Lazzarini, commissario generale dell'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei rifugiati palestinesi nel Vicino Oriente (UNRWA).
La sorte di Rafah è appesa al filo della proposta di accordo avanzata da Israele che Hamas sta studiando e su cui, ha annunciato, darà una risposta.
Il presidente palestinese, Abu Mazen, incontrerà il segretario di Stato americano, Antony Blinken.
Proteste a Tel Aviv per chiedere il rilascio degli ostaggi. Arresti nelle università Usa tra i manifestanti pro-Gaza.

Blinken in Israele e Giordania dopo il vertice a Riad

Il Segretario di Stato americano Antony Blinken visiterà Israele e Giordania nel corso di un viaggio che durerà fino a mercoledì, ha annunciato il Dipartimento di Stato, dopo che i leader statunitensi e israeliani hanno discusso telefonicamente i colloqui per il rilascio degli ostaggi.
Blinken si recherà in entrambi i Paesi, ha confermato un funzionario del Dipartimento di Stato, mentre l'aereo del capo della diplomazia Usa si riforniva di carburante in Irlanda oggi nel viaggio per recarsi l'Arabia Saudita, come annunciato in precedenza.

Alto funzionario di Hamas: “Nella proposta di tregua non problemi importanti”

Un alto funzionario di Hamas ha dichiarato all'Afp che il gruppo militante palestinese non ha "alcun problema di rilievo" con l'ultima proposta di Israele ed Egitto per un cessate il fuoco a Gaza.
"L'atmosfera è positiva, a meno che non ci siano nuovi ostacoli israeliani. Non ci sono problemi importanti nelle osservazioni e nelle richieste presentate da Hamas riguardo ai contenuti" della proposta, ha dichiarato un funzionario di Hamas che ha parlato a condizione di anonimato. Una delegazione di Hamas guidata dall'alto dirigente del movimento, Khalil al-Hayya, avrebbe consegnato la risposta del gruppo alla proposta di tregua durante un incontro con i mediatori egiziani e qatarioti al Cairo, domani, ha detto il funzionario.

Biden a Netanyahu: “Rafforzare assistenza e aiuti a Gaza”

Il presidente americano Joe Biden e il premier israeliano Benjamin Netanyahu hanno parlato "dell'aumento nella fornitura di assistenza umanitaria a Gaza, anche attraverso i preparativi per l'apertura di nuovi valichi settentrionali a partire da questa settimana". E' quanto si legge in una nota della Casa Bianca. Biden "ha anche sottolineato la necessità che questi progressi siano sostenuti e rafforzati in pieno coordinamento con le organizzazioni umanitarie".

Biden ha ribadito a Netanyahu la sua posizione su Rafah

Il presidente americano Joe Biden ha ribadito al premier israeliano Benjamin Netanyahu l'incrollabile sostegno americano alla sicurezza di Israele ma anche "la sua chiara posizione" su Rafah. Lo riferisce la Casa Bianca.

Esercito israeliano: “Nei prossimi giorni aumenterà la quantità di aiuti umanitari a Gaza”

Nei prossimi giorni aumenterà la quantità di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza. A sostenerlo, secondo quanto riferisce Haaretz, è il portavoce dell'Idf, il contrammiraglio Daniel Hagari. "A Gaza verranno trasportati più aiuti che mai", ha sottolineato Hagari spiegando inoltre che gli aiuti verranno trasportati in aree più vaste rispetto al passato.

(reuters)

Bernie Sanders contro Netanyahu: “A Gaza è pulizia etnica”

"Non è antisemita ritenere" il premier Benjamin Netanyahu "responsabile delle sue politiche": "Quello che sta facendo il suo governo di destra e razzista" è una "pulizia etnica". Lo ha detto il senatore del Vermont Bernie Sanders in un'intervista a Cnn. "Ci opponiamo all'antisemitismo in tutte le sue forme. Condanniamo Hamas, condanniamo l'antisemitismo ma dobbiamo fare attenzione al disastro umanitario che si sta consumando a Gaza", ha aggiunto Sanders.

Media: “30 riservisti rifiutano la chiamata per l’operazione di Rafah”

Trenta paracadutisti riservisti israeliani si sono rifiutati di rispondere alla chiamata dell'esercito per preparare l'imminente operazione militare su Rafah, nel Sud della Striscia di Gaza. Lo riporta l'emittente Channel 12, spiegando che i trenta hanno riferito all'Idf di non essere più in grado di svolgere i loro compiti. Secondo l'emittente, i loro comandanti non costringeranno i paracadutisti a partecipare all'operazione.

Media: “Biden parlerà oggi con Netanyahu”

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden avrà oggi un colloquio telefonico con il premier israeliano Benjamin Netanyahu. Lo riporta il giornalista di Axios Barack Ravid citando fonti americane.

Sindaco di Istanbul anti-Erdogan: “Hamas è un gruppo terroristico”

Il sindaco di Istanbul Ekrem Imamoglu, il principale rivale del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, definisce Hamas "un gruppo terroristico" e afferma che la Turchia è stata "profondamente rattristata" dal massacro del 7 ottobre. Intervistato dalla Cnn, il primo cittadino della metropoli turca spiega che
"qualsiasi struttura organizzata che compie atti terroristici e uccide persone in massa è da noi considerata un'organizzazione terroristica", aggiungendo però che crimini simili stanno colpendo i palestinesi e invita Israele a porre fine alla sua guerra contro Hamas.
Il governo turco di Erdogan sostiene apertamente Hamas, ha duramente criticato l'offensiva israeliana nella Striscia di Gaza e ha chiesto un cessate il fuoco immediato. Il leader turco ha paragonato le tattiche del primo ministro Benjamin Netanyahu a quelle di Adolf Hitler e ha definito Israele uno "stato terrorista" a causa della sua offensiva contro Hamas a Gaza.

Wck: “Riprendiamo le nostre attività a Gaza”

La World Central Kitchen (Wck), l'organizzazione umanitaria di cui 7 operatori sono stati uccisi dal fuoco dell'Idf a Gaza a seguito di un'errata identificazione, ha annunciato di aver ripreso le sue attività nella Striscia dopo quattro settimane. "La situazione umanitaria a Gaza rimane disastrosa - ha detto Erin Gore, amministratore delegato di Wck - stiamo riavviando la nostra attività con la stessa energia, dignità e attenzione nel nutrire quante più persone possibile".

Usa: “Israele ha ascoltato le nostre preoccupazioni su Rafah”

Israele ha accettato di ascoltare le preoccupazioni degli Stati Uniti prima di lanciare un'invasione della città di Rafah a Gaza. Lo ha detto il portavoce della sicurezza nazionale della Casa Bianca John Kirby. Kirby, parlando alla Abc, ha aggiunto che Israele ha iniziato a rispettare gli impegni presi con il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, sulla concessione degli aiuti nel nord di Gaza.

Fonte Israele: “Per evitare Rafah serve accordo sugli ostaggi”

"L'unico modo per evitare l'ingresso a Rafah è raggiungere un accordo sugli ostaggi". Lo ha detto a Times of Israel una fonte israeliana secondo cui c'e una forte pressione internazionale affinchè l'operazione non abbia luogo. "Nessuno - ha ammesso la fonte - vuole che Israele entri a Rafah". Secondo la stessa fonte, nella sua controproposta Israele ha fatto "grandi concessioni", incluso il ritorno dei palestinesi sfollati nel nord della Striscia: una delle principali richieste di Hamas. La fazione islamica sarà domani al Cairo e potrebbe dare la sua risposta.

Smotrich: “Se Netanyahu cede su Gaza, addio governo”

Il ministro delle Finanze e leader di destra radicale israeliano, Bezalel Smotrich, ha avvertito che se il premier Benyamin Netanyahu annulla l'operazione a Rafah, il governo "non avrebbe più diritto di esistere". Smotrich ha aggiunto che concordare su un nuovo cessate il fuoco, mediato dall'Egitto, "sarebbe una umiliante resa, una sentenza di morte per gli ostaggi che non sono inclusi nell'accordo e un pericolo per lo stato di Israele".

Nuova proposta di cessate il fuoco egiziana: 20 ostaggi liberi per tre settimane di tregua

L'Egitto ha elaborato una nuova proposta di accordo tra Israele e Hamas che prevede il rilascio di venti ostaggi dalla Striscia di Gaza in cambio di un cessate il fuoco di tre settimane. Lo scrive il Wall Street Journal, sottolineando che l'obiettivo della proposta è anche quello di rinviare l'eventuale offensiva militare israeliana a Rafah. La proposta è stata concordata con Israele, scrive i Wsj, e prevede un'iniziale pausa dei combattimenti che sarebbe poi estesa dai mediatori. Non è chiaro, affermano i funzionari egiziani, se questa pausa porterà alla fine della guerra.

Idf approva nuovi piani per la continuazione della guerra a Gaza

Il capo di stato maggiore Herzi Halevi ha approvato "i nuovi piani" per la continuazione della guerra a Gaza, in previsione anche della imminente operazione di terra a Rafah. Lo ha fatto sapere lo stesso esercito. Alla riunione era presente anche il comandante del Fronte sud dell'Idf, il generale Yaron Finkelman.

Delegazione di Hamas domani al Cairo per colloqui

Una delegazione di Hamas sarà al Cairo da domani per colloqui su cessate il fuoco. Lo ha fatto sapere, citata dai media internazionali e ripresa da Haaretz, una fonte della fazione islamica secondo cui dovrebbe essere discussa la controproposta avanzata da Israele ai mediatori egiziani e del Qatar per una tregua e il rilascio degli ostaggi

Ben Gvir lascia l’ospedale dopo l’incidente

Il ministro della sicurezza nazionale israeliano, Itamar Ben Gvir, è stato dimesso dall'ospedale Hadassah di Gerusalemme. Il leader della destra radicale israeliana era stato ricoverato per le ferite riportate in un incidente stradale quando - hanno ricordato i media - la sua auto, che non aveva rispettato il semaforo rosso, si era rovesciata dopo averne impattata un'altra. Nell'incidente Ben Gvir ha avuto 3 costole rotte

Blinken visiterà il kibbutz di Beeri, colpito da Hamas

E' possibile che il segretario di stato Usa Antony Blinken nella suo prossimo viaggio in Israele - dove arriverà martedì - visiti il kibbutz di Beeri, uno dei più colpiti da Hamas nell'attacco del 7 ottobre, e il valico di Kerem Shalom da dove entrano gli aiuti per Gaza. Lo ha riferito Ynet. Questa - secondo la fonte - è la prima volta che un alto esponente dell'amministrazione americana si reca sui posti. Ad accompagnare Blinken saranno il ministro della difesa Yoav Gallant e quello degli esteri Israel Katz.

Abu Mazen: Solo gli Stati Uniti possono bloccare Israele, pronto ad attaccare Rafah nei prossimi giorni

Il presidente palestinese Abu Mazen ha detto, nel corso di una conferenza nella capitale saudita, Riad, che gli Stati Uniti sono l'unico Paese in grado di impedire che Israele attacchi la citta' di Rafah nella Striscia di Gaza. Il presidente palestinese ha anche detto che occorre una soluzione politica che riunisca la Striscia di Gaza, la Cisgiordania e Gerusalemme in uno Stato palestinese indipendente, soluzione che deve essere attuata attraverso la convocazione di una conferenza internazionale.

L’Arabia Saudita invoca "de-escalation" al meeting Wef di Riad

L'Arabia Saudita invoca una de-escalation dei conflitti in corso, a cominciare da Gaza e dall'Ucraina, che stanno mettendo "forte pressione" sull'ambiente economico attuale. E' quanto espresso nel corso del meeting speciale del World Economic Forum apertosi oggi a Ryad. "Penso che i Paesi, i leader e le persone che hanno sangue freddo debbano prevalere e fare in modo che ci sia una de-escalation" ha affermato il ministro saudita delle Finanze Mohammed el-Jadaan. "Ci stiamo incontrando in un momento in cui ogni errore di giudizio, di calcolo o di comunicazione aggraverebbe ulteriormente le nostre sfide" aveva sottolineato ieri il ministro saudita della PianificazioneFaisal al-Ibrahim, nella conferenza stampa iniziale dell'evento.Il meeting speciale del Wef sulla collaborazione globale, la crescita e l'energia per lo sviluppo si chiudera' domani e vede tra i partecipanti il Segretario di Stato Usa Antony Blinken oltre a rappresentanti palestinesi e diplomatici coinvolti nei negoziati su Gaza

La Gran Bretagna valuta l’uso di truppe a Gaza per scortare i camion di aiuti

Il ministero della Difesa britannico sta valutando l'invio di truppe a Gaza per scortare i camion di aiuti che dovranno essere portati sulla terraferma e distribuiti nella Striscia di Gaza, una volta sbarcati dal gigantesco molo galleggiante che sta costruendo l'esercito statunitense. Lo ha riferito alla stampa britannica una fonte della Difesa.Il molo dovrebbe essere completato all'inizio di maggio e poi sara' sospinto verso la costa di Gaza. Ma il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, non vuole che le truppe americane che gestiscono il progetto mettano piede sulla terraferma. Di qui, l'ipotesi al vaglio a Londra visto che deve essere trovato qualcuno che si assuma la responsabilita' di una delle fasi piu' impegnative, complicate e pericolose della fornitura di aiuti all'enclave assediata da Israele e la cui popolazione e' ormai allo stremo.

Nella notte nuovi attacchi su Gaza

L'esercito israeliano ha riferito di aver compiuto nella notte nuovi attacchi e operazioni nella Striscia di Gaza via terra, mare e aria contro presunti obiettivi di Hamas. Aerei da combattimento dell'esercito israeliano hanno attaccato e "smantellato con precisione siti di lancio pronti a sparare in territorio israeliano", si legge nella nota dell'esercito, che aggiunge che le forze armate continuano a operare nel centro di Gaza. "Durante l'ultimo giorno, aerei da combattimento e altri aerei hanno attaccato decine di obiettivi terroristici, comprese infrastrutture terroristiche, siti di lancio, terroristi armati e posti di osservazione", si legge nella nota militare, che indica anche come la Marina israeliana si sia unita agli attacchi per assistere le forze di terra.

Incontro a Riad con i rappresentanti di sei paesi arabi per discutere la situazione a Gaza

Il ministro degli Esteri dell'Arabia Saudita, il principe Faisal bin Farhan Al Saud, ha presieduto un incontro a Riad con i rappresentanti di sei paesi arabi per discutere la situazione a Gaza, come riporta Al Jazeera.All'incontro hanno partecipato il ministro degli Esteri giordano Ayman Al-Safadi, il diplomatico più alto in grado egiziano Sameh Shoukry, il funzionario dell'Autorità Palestinese Hussein Al-Sheikh, il consigliere diplomatico degli Emirati Arabi Uniti Anwar Gargash e il ministro del Qatar Mohammed bin Abdulaziz Al-Khulaifi. Il gruppo ha sottolineato la necessità di porre fine alla guerra di Israele contro Gaza e l'importanza di riconoscere lo Stato di Palestina lungo i confini del 1967 con Gerusalemme Est occupata come capitale. Hanno inoltre respinto qualsiasi tentativo di sfollare i palestinesi dalle loro terre e qualsiasi operazione militare a Rafah.

26 i razzi lanciati da Hezbollah nella notte verso Israle

Sono stati 26 i razzi lanciati da Hezbollah nella notte scorsa verso il Monte Meron in Israele. Lo ha fatto sapere l'esercito che ha risposto colpendo "obiettivi terroristici" del gruppo nell'area di Maroun El Ras nel Libano del sud, "inclusi una serie di siti con infrastrutture terroristiche e complessi militari". Centrate anche altre infrastrutture degli Hezbollah nell'area di Tayr Harfa e a Yarine, sempre nel sud del Libano.

Pressing di Israele per evitare mandato d’arresto da parte della Corte penale Internazionale contro Netanyahu

E' in atto un pressing senza sosta, da parte della diplomazia di Israele ma anche Usa, per evitare che la Corte penale Internazionale emetta un mandato d'arresto contro il premier Benjamin Netanyahu e vari altri esponenti del governo israeliano per come stanno conducendo la guerra a Gaza. Lo scrivono vari giornali israeliani. Secondo il sito di notizie Walla, il premier fa telefonate ininterrotte perche' vuole evitare un mandato d'arresto da parte del tribunale dell'Onu all'Aia, che rappresenterebbe un ulteriore deterioramento dell'immagine internazionale della leadership dello Stato ebraico. Haaretz aggiunge che il governo israeliano e' praticamente certo che il procuratore della Cpi, Karim Khan, possa emettere questa settimana mandati di arresto nei confronti di Netanyahu, il ministro della Difesa Yoav Gallant e il capo di Stato maggiore dell'esercito Herzi Halevi

Proteste, arrestata in Missouri Jill Stein, candidata verde alle presidenziali

In Usa, la polizia del Missouri ha arrestato Jill Stein, candidata alla Casa Bianca del Partito dei Verdi, durante l'evacuazione forzata di una protesta filo-palestinese nel campus della Washington University di St.Louis, in Missouri.Stein, un'esponente politica ebreo-americana, negli ultimi giorni si e' presentata a vari eventi di protesta degli studenti che chiedono che le universita' ritirino i loro investimenti nelle aziende che hanno contratti con l'esercito e l'industria della difesa israeliana; e per esempio dinanzi alla Columbia University, ha ricordato che "opporsi al genocidio e' un valore ebraico".Nel corso degli anni, Stein ha accusato Israele di apartheid e il primo ministro Benjamin Netanyahu di crimini di guerra.

Ministro degli Esteri francese oggi in Libano

Il ministro degli Esteri francese Stéphane Séjourné arriverà oggi in Libano per discutere alcune proposte con l'obiettivo di evitare un'ulteriore escalation tra Hezbollah e Israele. Lo riferiscono i medie israeliani. All'inizio dell'anno, Séjourné aveva presentato un piano secondo cui Hezbollah si sarebbe dovuto ritirare a 10 chilometri dal confine israeliano in cambio della cessazione degli attacchi di Israele nel sud del Libano, ma il piano non è mai stato attuato. Parigi vuole mantenere i colloqui e sottolineare ai funzionari libanesi che le minacce israeliane di un'operazione militare nel sud del Libano dovrebbero essere prese sul serio.

Molti Paesi hanno ripreso finanziamenti a Unrwa, ma non Usa

La maggior parte dei Paesi che a gennaio avevano sospeso i pagamenti all'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei rifugiati palestinesi nel Vicino Oriente li hanno ripresi, ma gli Stati Uniti non hanno ancora intenzione di ripristinare i finanziamenti all'organizzazione. Lo ha detto il commissario generale dell'UNRWA Philippe Lazzarini in un'intervista esclusiva alla Tass.

Unrwa: “Israele prepara operazione su larga scala a Rafah”

"Israele sta preparando un'operazione militare su larga scala nella città di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza". Lo ha detto alla TASS Philippe Lazzarini, commissario generale dell'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei rifugiati palestinesi nel Vicino Oriente (UNRWA) in un'intervista esclusiva.
"La mia paura in questo momento è ciò che l'esercito israeliano intende fare, a prescindere dall'assistenza militare a Israele da parte degli Stati Uniti. Sembra che ci sia una preparazione per un possibile intervento militare su larga scala a Rafah", ha detto.

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Israele lancia attacchi aerei sul centro di Gaza

L'aeronautica israeliana sta effettuando attacchi sulla parte centrale della Striscia di Gaza, ha riferito Al Jazeera del Qatar. "I nostri colleghi riferiscono della ripresa degli attacchi aerei israeliani sugli insediamenti di Az-Zawayda e Al-Muharraqa nella parte centrale della Striscia di Gaza", ha detto il canale televisivo. (ANSA).

Usa, senatore Sanders a Netanyahu: "Non è antisemita contestarla"

"Non è antisemita chiedere conto delle sue azioni, signor Netanyahu". Lo ha detto il senatore indipendente democratico Bernie Sanders, che ha risposto in questo modo alle accuse del premier israeliano Benjamin Netanyahu, secondo il quale le manifestazioni di protesta nelle università americane sarebbero mosse da un sentimento antisemita "paragonabile all'ascesa del nazismo in Germania".
In un video postato su X, il senatore ebreo del Vermont ha accusato Netanyahu di "insultare l'intelligenza del popolo americano" evocando l'antisemitismo per distrarre l'attenzione dalla politica del "suo governo estremista e razzista" nelle operazioni militari a Gaza. "No, signor Netanyahu - ha dichiarato Sanders - non è antisemita o pro-Hamas sottolineare che, in poco più di sei mesi, il suo governo estremista ha ucciso 34 mila palestinesi e ferito più di 78 mila, il 70 per cento dei quali sono donne e bambini".

Università Usa in subbuglio, 200 arresti in ultime ore

Quasi duecento manifestanti sono stati arrestati nelle scorse ore alla Northeastern University di Boston, all'Arizona State University e all'Indiana University, per le proteste pro-Gaza. Dal 18 aprile sono più di 700 le persone che sono state arrestate nei campus americani, con la protesta partita alla Columbia University di New York e che si è propagata velocemente al resto del Paese.
Occupazioni, accampamenti, cortei stanno alzando il livello di tensione e di scontro con la polizia mentre i vertici universitari sono sempre più in difficoltà. Continuano a essere lanciate nuove richieste di dimissioni nei confronti del rettore della Columbia, Minouche Shafik, accusata di non aver saputo gestire la situazione in una delle università d'elite degli Stati Uniti.

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Proteste per Gaza, 23 arresti all'università dell'Indiana

La polizia ha arrestato 23 manifestanti pro-palestinesi all'Indiana University. Lo riferiscono le autorità, sottolineando che i manifestanti avevano il diritto di protestare ma non quello di creare accampamenti temporanei.

Migliaia in piazza a Tel Aviv, chiedono rilascio ostaggi e voto anticipato

Migliaia di manifestanti sono scesi in piazza a Tel Aviv per chiedere il rilascio degli ostaggi ancora trattenuti nella Striscia di Gaza ed elezioni anticipate che portino a un governo diverso da quello guidato dal premier Benjamin Netanyahu.
Come riporta il Times of Israel, i manifestanti hanno bloccato l'autostrada Ayalon in direzione nord fino all'intervento della polizia. Sono anche scoppiati scontri tra gli agenti e i manifestanti con il fermo di Ayala Metzger, la nuora dell'ostaggio Yoram Metzger, poi rilasciata. Meirav Svirsky, sorella dell'ostaggio Itay Svirsky ucciso mentre era rapito, ha chiesto al governo israeliano di non inviare forze a Rafah per evitare la morte di altri ostaggi. Einav Zangauker, madre dell'ostaggio Matan Zangauker, ha affermato che il primo ministro Netanyahu sta "sacrificando" suo figlio e il resto degli ostaggi.

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In Usa dubbi utilizzo armi secondo diritto internazionale

In Usa, alcuni alti funzionari dell'amministrazione hanno informato il segretario di Stato Antony Blinken che non trovano "credibili o affidabili" le assicurazioni di Israele sul fatto che utilizzi armi fornite dagli Stati Uniti in conformità con il diritto internazionale umanitario. Lo scrive l'agenzia Reuters che ha vinto una nota interna del Dipartimento di Stato. La proposta presentata in maniera congiunta da quattro uffici - Democrazia, Diritti Umani e Lavoro; Popolazione, rifugiati e migrazioni; Giustizia penale e Affari internazionali - ha sollevato una "seria preoccupazione per il mancato rispetto" del diritto internazionale umanitario da parte di Israele nella guerra a Gaza.

Proteste per Gaza, 69 arresti all'università dell'Arizona

La polizia ha arrestato 69 manifestanti pro-palestinesi all'Arizona State University.
Secondo quanto riferito da funzionari dell'ateneo, fra i fermati della polizia non ci sono studenti, professori o componenti dello staff universitario ma dei manifestanti che hanno formato un accampamento venerdì e hanno rifiutato i ripetuti ordini a lasciare.
Gli arresti in Arizona si vanno ad aggiungere a quelli della Northeastern University di Boston, dove nelle ultime ore sono state fermate 100 persone.

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