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Eurostat, in Italia uno su dieci lavora in media 49 ore a settimana. Mari (Avs): “Orari lunghi non per scelta ma per arrivare a fine mese”

Un operaio al lavoro nella fabbrica di Domusnovas

Un operaio al lavoro nella fabbrica di Domusnovas

 

Il nostro Paese dietro solo a Grecia, Francia e Cipro. Pesa l’incidenza del lavoro autonomo: quasi uno su due lavora 49 ore contro il 3,8% dei dipendenti

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MILANO – Aspettando la settimana corta, gli orari per alcuni lavoratori italiani sono ancora lunghissimi. È quanto mette in evidenza Eurostat, secondo cui quasi un lavoratore su dieci in Italia lavora in media 49 ore a settimana. Un dato più alto della media Ue (7,1%), che ci posiziona dietro solo Grecia, Cipro e Francia, e su cui pesa l’incidenza del lavoro autonomo, che vede tradizionalmente orari di lavoro più lunghi (il 29,3% degli autonomi nel complesso lavora almeno 49 ore). Nel nostro Paese i lavoratori dipendenti che lavorano almeno 49 ore la settimana in media sono il 3,8% (3,6% in Ue) mentre gli autonomi con dipendenti che lavorano con questi orari sono il 46% del totale (41,7% la media Ue).

Gli autonomi senza dipendenti che lavorano 49 ore alla settimana sono il 27,4% (23,6% in Ue) mentre quelli impegnati in un lavoro di aiuto all'attività familiare che raggiungono le 49 ore sono il 20,1% (14% in Ue).

La percentuale dei lavoratori con orari medi più lunghi sale se si guarda solo agli uomini con il 12,9% del complesso degli occupati che lavora almeno 49 ore a settimana (9,9% in Ue). Tra gli autonomi con dipendenti la percentuale supera il 50% in Italia (50,8%) e si attesta sul 46,3% in Ue.

Mari (Avs): “Orar lunghi non per scelta ma per arrivare a fine mese”

Dati che il capogruppo alla Camera di Alleanza Verdi e Sinistra Franco Mari invita a guardare con preoccupazione: "Qualcuno li chiama stakanovisti ma sono tutto fuorché tali. Secondo i dati eurostat in italia quasi un lavoratore su dieci tra i 20 e i 64 anni nel 2023 ha lavorato in media almeno 49 ore alla settimana, una percentuale superiore a quella media ue (7,1%). Praticamente l'equivalente di un giorno in più a settimana considerando che l'orario standard in molti casi oscilla tra le 36 e le 40 ore a settimana e se 49 ore vi sembran poche à queste persone lavorano troppo non per scelta o per ampliare la propria capacità di spesa verso beni voluttuari, ma per avvicinarsi alla fine del mese, molto probabilmente senza nemmeno arrivarci. Si rende indispensabile – aggiunge Mari – una riduzione dell'orario di lavoro a parità di salario, ma con limiti definiti per legge lasciando alla contrattazione tutto lo spazio per definire le modalità, ottenere di più e fare meglio. Esattamente come abbiamo fatto con la proposta di salario minimo che il governo meloni ha stracciato ma che resta l'unica possibilità equa per il futuro".

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