Esteri

Guerra Israele-Hamas, le news del 5 maggio

Segnali di gelo sul negoziato. Per un eventuale accordo su rilascio degli ostaggi e momentaneo cessate il fuoco ci vorranno giorni. E si infiamma nuovamente anche il confine israelo-libanese
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La delegazione di Hamas è ancora al Cairo dove ha discusso al proposta di tregua messa sul tavolo da egiziani e qatarioti. Ma non darà subito una risposta. Intanto sia il governo israeliano che leadership di Hamas induriscono le rispettive posizioni: il nodo resta il ritiro delle truppe dell’Idf da Gaza e il cessate il fuoco permanente. Intanto il governo israeliano ha ordinato l’immediato sequestro di tutte attrezzature di Al Jazeera nel Paese. Pesanti scontri tra Idf e Hezbollah tra Israele e Libano: a un raid israeliano il Partito di Dio ha risposto con 65 razzi

Tre soldati israeliani uccisi in un attacco missilistico di Hamas

L'esercito israeliano ha annunciato la morte di tre soldati nell'attacco missilistico rivendicato da Hamas contro un campo vicino a Kerem Shalom, nel sud di Israele. E' quanto riferisce 'The Times of Israel'. I soldati uccisi sono il sergente maggiore Ruben Marc Mordechai Assouline, 19 del battaglione Shaked della brigata Givati, di Ràanana; il sergente maggiore Ido Testa, 19 anni, del battaglione Shaked della brigata Givati, da Gerusalemme; il sergente maggiore Tal Shavit, 21 anni, del 931° battaglione della brigata Nahal, di Kfar Giladi. Altri 11 soldati sono rimasti feriti nell'attacco missilistico, tra cui due soldati del 931° battaglione e un soldato del battaglione Shaked che sono in gravi condizioni. Hamas ha lanciato più di 10 razzi dall'area di Rafah nell'attacco.

Netanyahu allo Yad Vashem: “Il 7 ottobre volevano un altro Olocausto”

Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha preso parte in serata allo Yad Vashem a Gerusalemme, insieme al presidente israeliano Isaac Herzog, alla cerimonia ufficiale che commemora il Giorno della Shoah (Yom haShoah). "Mai più", ha affermato il premier ricordando gli 80 anni dopo l'Olocausto, sottolineando poi che "il terribile attacco terroristico del 7 ottobre non è stato un Olocausto. Non per mancanza di intenzione di distruggerci, ma a causa della mancanza di capacità di farlo".

(afp)

Ankara, “Israele accetti la Palestina o situazione precipita”

Israele deve accettare la fondazione di uno Stato palestinese, altrimenti la tensione tra Iran e Israele può far precipitare tutta la regione nel baratro di un conflitto. L'ultimo allarme è stato lanciato dal ministro degli Esteri turco Hakan Fidan, tornato a parlare oggi della posizione del governo di Ankara. "Anche se la situazione sembra essere più tranquilla la tensione tra Israele e Iran ha il potenziale per far esplodere il conflitto in tutta la regione. Israele deve accettare una Palestina nei confini del 1967 e non si tratta di Hamas, si tratta di una soluzione per tutti i palestinesi", ha detto Fidan. Il capo della diplomazia di Ankara, che aveva recentemente annunciato la decisione della Turchia di affiancare il Sud Africa nella causa per genocidio intentata contro Israele, ha invitato altri Paesi ad unirsi nel processo che sta andando avanti presso la Corte Internazionale di Giustizia con sede all'Aja.

La delegazione di Hamas tornerà al Cairo martedì per continuare i negoziati

La delegazione di Hamas ha lasciato Il Cairo questa sera per consultazioni e tornerà dopodomani, martedì, per i negoziati. Lo riferisce l'emittente egiziana Al-Qahera, citando una fonte informata.

Arriva a Doha il capo della Cia Burns per continuare i colloqui

Missione in Qatar per il capo della Cia. William Burns "è arrivato a Doha per un incontro con il premier Mohammed Bin Abdul Rahman al-Thani" con l'obiettivo di parlare "dell'impegno per raggiungere un accordo sugli ostaggi a Gaza", tenuti prigionieri dall'attacco in Israele del 7 ottobre dello scorso anno. Lo scrive su X Barak Ravid, del sito Axios, che riporta notizie avute da una fonte informata.

(reuters)

Hamas: “Consegnala la risposta ai mediatori”, la delegazione lascia il Cairo per Doha

“La delegazione del movimento ha consegnato la risposta del gruppo ai fratelli mediatori di Egitto e Qatar, dove si sono tenuti colloqui approfonditi e seri". È quanto afferma Hamas in un comunicato rilanciato da al-Jazeera in cui il gruppo conferma la fine del round di colloqui al Cairo e la partenza della sua delegazione questa sera alla volta di Doha, dove sarebbe in arrivo anche il capo della CIA Burns

Axios: “Gli Usa sospendono una consegna di munizioni a Israele”

Secondo l’agenzia americana Axios gli Stati Uniti hanno sospeso una consegna di munizioni a Israele mentre sono in corso i negoziati.

Raid negli uffici di al-Jazeera a Gerusalemme

La polizia fa irruzione negli uffici di Al Jazeera a Gerusalemme e confisca le attrezzature. Lo riporta lo stesso canale con un posto su X.

Interrotte le trasmissioni di Al Jazeera via cavo in Israele

Dopo il voto del gabinetto di guerra che ne ha ordinato lo spegnimento, e dopo l’irruzione nella stanza d’albergo di Gerusalemme che fungeva da ufficio dell’emittente quatariota, è stato interrotto il segnale via cavo in Israele di Al Jazeera.

L’Onu: “Israele revochi la chiusura di Al Jazeera”

"Ci rammarichiamo della decisione del governo di chiudere Al Jazeera in Israele. Media liberi e indipendenti sono essenziali per garantire trasparenza e responsabilità. Ora ancora di più, date le rigide restrizioni sulle notizie da Gaza. La libertà di espressione è un diritto umano fondamentale. Esortiamo il governo a revocare il divieto". Lo scrive su X l'Ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani.

Violenti scontri tra Idf e Hezbollah al confine tra Israele e Libano

Violenti scambi di artiglieria tra Israele e Hezbollah: secondo l'agenzia di stampa libanese Al-Manar, affiliata a Hezbollah, tre persone sono state uccise in un presunto attacco israeliano a Meiss Ej Jabal, nel sud del Libano. Nel raid – che l’esercito israeliano non ha confermato – sarebbe rimasta ferita anche una donna. La risposta è stato uno dei più fitti bombardamenti su Israele dal Libano da ottobre a questa parte. Le forze israeliane (Idf) confermano che nelle ultime ore sono stati lanciati circa 65 razzi dal Paese dei Cedri, alcuni dei quali (secondo il Times of Israel) sono stati intercettati. Non ci sono al momento notizie di feriti.

Un'auto israeliana centrata da un razzo a Kiriat Shmona
Un'auto israeliana centrata da un razzo a Kiriat Shmona (reuters)

Gallant: “Hamas non vuole l’accordo, pronti a entrare a Rafah”

"Volevamo ottenere rapidamente il rilascio degli ostaggi fermando le nostre operazioni. Stiamo vedendo segnali preoccupanti secondo cui Hamas non intende raggiungere un accordo con noi". E "questo significa che l'operazione a Rafah inizierà nell'immediato futuro". Lo ha detto il ministro israeliano della Difesa, Yoav Gallant, alle forze israeliane (Idf) a Gaza

Hamas apre il fuoco sul valico di Kerem Shalom

Dieci tra razzi e colpi di mortaio hanno colpito il valico di Kerem Shalom, al confine tra Israele e la Striscia di Gaza. Secondo Hamas, che ha rivendicato l’attacco sostenendo di aver preso di mira una base militare, ci sarebbero vittime israeliane. Almeno sette feriti – riferisce il quotidiano Haaretz, sarebbero stati trasferiti in ospedale. Il valico, utilizzato per la distribuzione di aiuti umanitari, è stato chiuso.

I circa 15 lanci di colpi di mortaio contro il valico – sostiene l’Idf – sono stati effettuati da Hamas d un luogo che dista circa 300 metri da un'area usata come rifugio degli sfollati a Gaza. Le forze armate israeliane starebbero rispondendo all’attacco.

Haniyeh (Hamas): “Senza la fine dell’aggressione accordo non ha senso”

Hamas vuole raggiungere un "accordo globale che ponga fine all'aggressione, garantisca il ritiro dell'Idf e raggiunga una seria intesa sullo scambio di prigionieri". Lo ha scritto il leader della fazione palestinese Ismail Haniyeh su Telegram riferendosi alle trattative al Cairo. "Che senso ha un accordo - ha aggiunto - se il cessate il fuoco non è il suo primo risultato?". “Abbiamo mostrato flessibilità - ha aggiunto - ma il punto di partenza è la fine della guerra”

Netanyahu: “Hamas pretende la resa, richiesta inaccettabile”

"E' Hamas che impedisce un accordo per il rilascio degli ostaggi". Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu aggiungendo che "Israele era ed è tuttora pronto a concludere una tregua nella lotta per liberare i nostri rapiti". Ma Hamas, ha aggiunto, "è rimasto trincerato nelle sue posizioni estreme, prima fra tutte la richiesta di ritirare tutte le nostre forze da Gaza. Israele non può accettarlo. Pertanto Israele non accetterà le richieste di Hamas, che significano la resa, e continuerà a combattere finché tutti i suoi obiettivi non siano raggiunti".

Non siamo pronti – ha poi chiarito il premier israeliano – ad accettare una situazione in cui i battaglioni di Hamas escono dai loro bunker, riprendono il controllo di Gaza, ricostruiscono la loro infrastruttura militare e tornano a minacciare i cittadini di Israele nelle comunità vicine, nelle città del sud, in tutte le zone del Paese".

Israele: il governo spegne Al Jazeera

Il governo israeliano ha votato all’unanimità la chiusura di tutte le attività del network qatariota Al Jazeera. Il voto è arrivato dopo che il parlamento israeliano ha approvato una legge che consente la chiusura temporanea in Israele delle emittenti straniere considerate una minaccia alla sicurezza nazionale durante la guerra contro Hamas a Gaza.

Il ministro delle Comunicazioni Shlomo Karhi ha poi fatto sapere di aver ordinato "la chiusura degli uffici, la confisca delle attrezzature del canale, compresi possibilmente i cellulari e il blocco dell'accesso al sito internet della tv. Gli ordini sono stati emessi ora".

Il capo di Al Jazeera in Israele e nei Territori palestinesi ha definito "pericolosa" la decisione del governo di chiudere le operazioni locali della stazione di proprietà del Qatar, perché motivata da considerazioni politiche piuttosto che professionali. Il team legale di Al Jazeera sta preparando una risposta, ha detto Walid Omary, in una possibile anticipazione di un ricorso in tribunale contro la decisione.

Gaza, nuovo bilancio

Almeno 34.683 Palestinesi sono stati uccisi e 78.018 feriti nell’offensiva militare israeliana contro Gaza dal 7ottobre. Lo ha comunicato staattina il ministero della Sanità di Gaza, controllato da Hamas

Ucciso capo militare della Jihad islamica

Ieri le forze armate israeliane hanno ucciso Ayman Zaarab, uno dei comandanti della brigata Rafah della Jihad islamica. Zaarab era a capo del commando Nukhba che ha fatto irruzione nel Kibbutz Sufa e nel vicino avamposto militare il 7 ottobre. Anche altri due terroristi della Jihad islamica sono stati uccisi nell'attacco all'appartamento che Zaarab utilizzava come rifugio.

Fonte araba: “Sul tavolo la migliore bozza di accordo”

La bozza di accordo tra Israele e Hamas per la fine della guerra a Gaza è "la migliore" dall'avvio dei negoziati e la sua "accettazione è imminente". Lo ha detto un funzionario arabo a Sky news Arabia. Tuttavia la stessa fonte ha espresso timori che "entrambe le parti possano fare una svolta di 180 gradi e tornare al punto di partenza". E' previsto che le trattative - dopo la prima tornata di ieri conclusasi con un nulla di fatto - riprenderanno oggi al Cairo. Il punto di dissenso è quello noto: Hamas in cambio degli ostaggi vuole "una esplicita" fine della guerra nella Striscia, mentre Israele è totalmente contrario.

Scontri studenti filopalestinesi-polizia all’Università della Virginia

Venticinque persone state arrestate all'Università della Virginia, dopo che la polizia si è scontrata con manifestanti filo-palestinesi che si erano rifiutati di rimuovere le tende dal campus. In una nota, il presidente della scuola, Jim Ryan, ha spiegato che ai manifestanti era stato detto che le tende erette nel campus erano proibite e che gli era stato chiesto di rimuoverle La polizia di Stato della Virginia è stata chiamata a intervenire quando, nel tentativo "di risolvere la situazione", si sono verificati "scontri fisici" con la polizia universitaria.

Israele uccide cinque “terroristi” in Cisgiordania, tra loro il capo di Tulkarem

L'esercito israeliano ha affermato di aver eliminato cinque "terroristi" palestinesi che si erano barricati in un edificio in Cisgiordania: l'assedio nei loro confronti è durato 12 ore. A confermare la morte di tre guerriglieri sono state le Brigate Ezzedine al-Qassam, il braccio armato di Hamas: tra loro vi sarebbe il capo di Tulkarem Alaa Adib. Secondo un fotoreporter di Afp c'è stato un pesante dispiegamento militare nel villaggio di Deir al-Ghusun, vicino a Tulkarem: un bulldozer ha raso al suolo un edificio e i soldati hanno estratto almeno un corpo fuori dalle macerie, ha riferito il fotografo.

Cnn, ci vorranno giorni per la risposta di Hamas alla proposta di tregua

La finalizzazione di qualsiasi accordo per un cessate il fuoco a Gaza potrebbe richiedere giorni. È quanto riporta la Cnn citando funzionari statunitensi e israeliani. Secondo le fonti, qualsiasi potenziale accordo su un quadro che abbini un cessate il fuoco temporaneo al rilascio degli ostaggi a Gaza sarà seguito da negoziati sui dettagli più sottili dell'intesa, dunque la negoziazione di un accordo finale tra le parti richiederà ancora diversi giorni. Mentre la delegazione di Hamas è al Cairo per l'incontro con i mediatori, il direttore del Mossad David Barnea è rimasto in Israele, ma secondo fonti israeliane potrebbe recarsi rapidamente in Egitto se Hamas accettasse il quadro dell'accordo.

(afp)

Hamas non risponderà subito alla proposta di tregua dei mediatori

Un alto dirigente di Hamas ha detto che la delegazione che è al Cairo impegnata nei colloqui per arrivare a un accordo per il rilascio degli ostaggi e per un cessate il fuoco non consegnerà una sua risposta ai mediatori, aggiungendo che una serie di punti devono ancora essere chiariti. I negoziati, ha sostenuto la fonte, ha detto che i negoziati hanno incontrato difficoltà a causa del rifiuto di Israele a non impegnarsi per un cessate il fuoco permanente, ma ci sono spiragli e i mediatori sono ottimisti.

Egitto, sorgerà a 15 chilometri da Gaza, al confine con Israele una nuova città: Sisi city

Ad appena 15 chilometri da Rafah, la città di Gaza affollata di palestinesi su cui pende la minaccia dell'offensiva israeliana, sta sorgendo Sisi City, una nuova città egiziana che prenderà il nome del presidente Abdel Fattah al-Sisi. Ad annunciarlo - scrive Asianews - è stato l'uomo d'affari e leader delle milizie del Sinai Ibrahim al-Organi, famigerato a causa delle somme esorbitanti che le sue società fanno pagare ai palestinesi che fuggono dalla guerra verso l'Egitto e ai camion di aiuti che entrano nell'enclave. Sisi City sorgerà vicino al confine tra Egitto e Israele

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