Le spie del cellulare si accendono impazzite: “Tutti coloro che sono a lavorare nei campi devono risalire immediatamente. Nessuno può uscire nè entrare nel kibbuz fino a nuovo ordine, ci sono avvertimenti di spari su auto e su persone che girano per la strada!”.
La testimonianza: “Il giorno della Shoah nel kibbutz Sasa, sotto i missili di Hezbollah: Non vogliamo più dolore!”
di Angelica Edna Calò LivneL’autrice vive a soli 1200 metri dal confine con il Libano, dove oggi è tornata a salire la tensione per il lancio di missili da parte dei miliziani verso Israele