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La versione di Milena non convince: “Due uomini incappucciati hanno tentato di uccidermi”. Ma gli inquirenti frenano sull’ipotesi del rapimento

La versione di Milena non convince: “Due uomini incappucciati hanno tentato di uccidermi”. Ma gli inquirenti frenano sull’ipotesi del rapimento

Ancora mistero sulla vicenda dell’insegnante di Lanciano che sabato sera si è presentata in un bar di Castel Volturno con gli abiti bagnati. “Mi sono salvata fingendomi morta”

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Milena Santirocco è viva, sta bene, ma il mistero sulla sua scomparsa rimane e dopo un lunghissimo interrogatorio durato otto ore gli inquirenti frenano sull’ipotesi del rapimento. “Hanno tentato di uccidermi affogandomi”, avrebbe detto la 54enne insegnante di fitness di Lanciano scomparsa domenica scorsa dalla lecceta di Torino di Sangro e ricomparsa sabato sera in un bar di Castel Volturno, la caffetteria Nacca, chiedendo aiuto e di poter telefonare ai figli. A quel punto, dopo che l'hanno riconosciuta, dal locale hanno chiamato la polizia da cui la donna è stata poi presa in carico.

Le perplessità del questore

I vestiti bagnati e sporchi, i polsi segnati come da legacci, ha raccontato di essere stata rapita da due uomini incappucciati che avrebbero poi tentato di ucciderla annegandola in uno stagno per poi allontanarsi credendola morta. Ma la versione di Milena Santirocco, lascia perplessi gli inquirenti. Tanto che il questore di Chieti, Aurelio Montaruli, si è spinto ad escludere che la donna sia stata rapita. E anche il legale della famiglia, Antonio Cozza, dopo un lungo colloquio con Milena Santirocco, cerca accuratamente le parole e di limita a dire: «Non si è trattato di un allontanamento volontario, la signora è stata portata via. Però ora bisogna lasciare lo spazio alle indagini».

Indagini che ripartono dal lungo interrogatorio, quasi otto ore, a cui ieri è stata sottoposta Milena Santirocco nel commissariato di Lanciano dove è stata riportata in una macchina della polizia proveniente da Castel Volturno. La donna, il volto coperto da un cappuccio, all’uscita dal commissariato, si è infilata in un’auto con i vetri oscurati ed è tornata a casa con i figli.

Tante domande ancora senza risposta

Dove è stata Milena Santirocco per sei giorni? Chi potrebbe aver mandato due uomini incappucciati a rapirla? Perchè ucciderla? Perchè è stato chiuso il suo profilo facebook e dove è finito il suo cellulare?

Tutti interrogativi a cui tenterà di dare una risposta l’inchiesta affidata alla pm di Vasto Silvia Di Nunzio che ha aperto un fascicolo con l’ipotesi di reato di sequestro di persona a carico di ignoti. Al momento, le uniche certezze sono che Milena Santirocco è scomparsa domenica scorsa dalla zona di Torino di Sangro ed è ricomparsa sabato sera alla caffetteria Nacca di Castel Volturno chiedendo di poter telefonare alla sua famiglia. Subito riconosciuta è stata avvisata la polizia a cui la donna ha fatto un racconto confuso: i due uomini incappucciati che l’avrebbero rapita, il viaggio in auto verso la zona di Castel Volturno a lei sconosciuta, poi identificata nell’oasi naturalistica di Variconi. Lì in uno stagno avrebbero tentato di annegarla. «Mi sono salvata fingendomi morta, quando sono andati via sono scappata».

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