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Mattarella all’Onu: “Libertà di stampa fondamentale per le democrazie”. Monito sulla corsa agli armamenti: “Divora risorse”

Il Capo dello Stato a New York cita l’informazione tra gli strumenti necessari ad assicurare pace, giustizia e istituzioni inclusive.

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NEW YORK - "Fronteggiamo oggi un pericolo ulteriore che mina il rapporto di fiducia con le istituzioni e tra i Paesi, quello della disinformazione. E' di venerdì scorso la Giornata mondiale per la libertà di stampa che ammonisce, ogni anno, sul valore della libertà d'informazione per il mantenimento della democrazia". Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, aprendo ieri all’Onu la conferenza "Pace, Giustizia e Istituzioni per lo Sviluppo Sostenibile", dedicata all'Obiettivo 16 dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Il contesto era internazionale, ma il discorso veniva dopo il rapporto 2024 di Reporters sans frontières sulla libertà di stampa, in cui l'Italia è scivolata dal 41° al 46° posto. "Temi come l’accesso all’informazione - ha aggiunto -, la libertà di espressione, la tutela della privacy, appartengono, a buon diritto, alle mete incluse nell’Obiettivo 16". Quindi la libera stampa fa parte degli strumenti necessari ad assicurare pace, giustizia e istituzioni inclusive.

Mattarella ha focalizzato l’intervento anche sul quadro necessario a consentire il rispetto delle esigenze dei cittadini, che parte dalla giustizia: "L'esistenza di un sistema di tutele e di garanzie giuridiche è pre-condizione al godimento dei diritti della persona e, appunto, per lo sviluppo umano, inteso nel suo senso più lato". L’Obiettivo numero 16 degli SDG riguarda anche il contrasto della criminalità organizzata. Perciò il presidente ha sottolineato: "L'Italia è particolarmente onorata di avere proposto e ottenuto l'assenso dell'Assemblea Generale, poco più di un mese fa, su una Risoluzione che, a 24 anni dalla Convenzione di Palermo, ha dichiarato, ricordando la figura di Giovanni Falcone, il 15 novembre di ogni anno ‘Giornata internazionale per la prevenzione e la lotta contro tutte le forme di criminalità organizzata transnazionale’". Il capo dello Stato ha poi allargato il discorso, sottolineando il bisogno di rinsaldare "il contratto sociale fra popoli e istituzioni", passando dagli sforzi per "rendere le nostre società più coese e giuste, allargando gli spazi civici e politici di partecipazione a tutte le componenti, rendendo le istituzioni più inclusive e rappresentative".

Il clima internazionale non aiuta questa cammino: "Viviamo in un’epoca con il maggior numero di conflitti dalla Seconda guerra mondiale, che divorano enormi risorse nella corsa agli armamenti". Ha citato "l’aggressione russa all’Ucraina e le conseguenze dell’irrisolto conflitto israelo-palestinese", per sottolineare la necessità di rilanciare il multilateralismo, invece di "continuare ad attardarci in relazioni fra Paesi basate su visioni ed eredità ottocentesche, su pulsioni di potenza".

Mattarella ha poi ricevuto il premio del Gruppo Esponenti Italiani e nel pomeriggio ha visto il segretario generale dell’Onu Guterres. "L'Italia - ha detto il portoghese stringendogli la mano - è un pilastro fondamentale del multilateralismo e un partner esemplare delle Nazioni Unite. In ogni area delle nostre attività l'Italia è sempre presente, nelle operazioni di peacekeeping come quella in Libano con Unifil, nello sviluppo sostenibile, nella protezione climatica, nei diritti umani. E' molto importante dirlo nel momento in cui l'Italia assume la presidenza del G7". Quindi ha aggiunto: "Questo Paese è sempre stato un ponte tra Nord e Sud, un ponte che ora è più necessario che mai, quando si vive in un mondo dove le divisioni geopolitiche hanno creato tante difficoltà in tutte le aree". Perciò "è molto importante avere l'Italia alla guida del G7 ed essere in grado di raggiungere le riforme della nostra istituzione multilaterale che non rappresenta più la realtà del mondo moderno". Il segretario ha poi avvertito che l'invasione di Rafah da parte degli israeliani sarebbe "intollerabile per le sue devastanti conseguenze umanitarie e l'impatto destabilizzante nella regione". Perciò ha lanciato un "forte appello a Israele e Hamas a concludere un accordo vitale, un'opportunità che non si può perdere".

Mattarella, che oggi terrà un discorso all’Assemblea Generale, ha risposto riaffermando l’impegno del paese nel multilateralismo: "Sono qui all'Onu per testimoniare ancora una volta quanto l'Italia abbia fiducia nelle Nazioni Unite, e anche nella sua azione. Tanto più nel mondo crescono le crisi, le difficoltà, le contrapposizioni e i contrasti, tanto più si afferma quanto vi sia l'indispensabile bisogno dell'azione dell'Onu". Quindi ha concluso: "Occorre in questo momento interrompere la spirale di azione e reazione che fa aggravare i problemi e non consente di risolverli".

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