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Eurovision 2024, ecco le pagelle della prima semifinale

Eurovision 2024, ecco le pagelle della prima semifinale
(afp)

Sul palco della Malmö Arena si sfidano gli artisti dei primi 15 paesi in gara. In dieci verranno promossi alla finale di sabato prossimo

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Al via la prima semifinale dell’Eurovision Song Contest 2024 dalla Malmö Arena, in Svezia. In gara i rappresentanti di 15 paesi che verranno votati, oltre che dai telespettatori collegati “nel resto del mondo”, anche da quanti sono collegati da Germania, Regno Unito e Svezia, due dei Big Five, i paesi fondatori dell’Eurovision, e il vincitore dello scorso anno, i cui artisti si esibiranno come ospiti nel corso della serata. Giovedì toccherà poi di votare ai telespettatori di Italia, Francia e Spagna, i cui artisti si esibiranno come ospiti nella seconda semifinale. Ecco le pagelle degli artisti in gara.

1. Cipro, Silia Kapsis, Liar: voto 5

Una di quelle canzoni in cui il ritmo si è mangiato praticamente tutto il resto. A disegnare la melodia è rimasta solo la voce. Quel tipo di pezzi battenti che faranno faville in certe palestre o nelle sedute di acquagym. Non è un caso se la 17enne Silia Kapsis, australiana di origini cipriote, ha lavorato più come ballerina che come cantante.

2. Serbia, Teya Dora, Ramonda: voto 5

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Scenografia ridotta al minimo di uno scoglio, voce potente per un pezzo malinconico ma ben interpretato, dallo scoglio nasce un fiore.

3. Lituania, Silvester Belt, Luktelk: voto 5

Anche il brano del lituano Silvester Belt farà faville in palestra. Ballabile, molto ritmato ma con arrangiamento esile.

4. Irlanda, Bambie Thug, Doomsday Blue: voto 6

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Nonostante i riferimenti diabolici e le atmosfere da seduta spiritica, nonostante le urla disturbanti, il pezzo non è tra i peggiori tra quelli sentiti finora.

5. Ucraina, Al’ona Al’ona & Jerry Heil, Teresa & Maria: voto 5

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Un brano che inneggia a Madre Teresa e alla Vergine anche a tempo di rap, un brano dalla veste tradizionale e dal sapore nazionalista. Tra i candidati alla vittoria ma il meno internazionale tra quelli sentiti finora

6. Polonia, Luna, The Tower: voto 6

Luna lo definisce cosmo pop, scenografia in tema scacchistico con torri e re rosso e nere, il pezzo si muove molto ma scorre via veloce e non lascia il segno.

7. Croazia, Baby Lasagna, Rim Tim Tagi Dim: voto 5

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Pezzo difficilmente spiegabile, questo Rim Tim Tagi Dim di Baby Lasagna dalla Croazia: veste hard rock e cori anni Ottanta che si lasciano cantare in coro ma poi, giunto proprio a metà, il brano vira in modo del tutto imprevisto in una parentesi techno dance. Astruso.

8. Islanda, Hera Björk, Scared of Heights: voto 7

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Un brano old style ma di sicura presa internazionale e interpretato ottimamente. La cantante ha vinto il festival di Viña del mar. Nel suo paese è un’icona del movimento LGBTQ+ e ha cantato l’inno per il pride nel 2011.

9. Slovenia, Raiven, Veronika: voto 4

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Arpista, Raiven racconta una figura femminile controversa, un personaggio storico molto popolare in Slovenia accusata di stregoneria e condannata a morte. Coreografia coraggiosa e nude look, poi arriva l’urlo finale e crolla tutto.

10. Finlandia, Windows95man feat. Henri Piispanen, No Rules!: voto 3

Nome pronto per chat anonime, il cantante esordiente Windows95man dalla Finlandia, ovvero l’artista visivo e dj Teemu Keisteri, è davvero senza regole: il brano è poco più che un pretesto per presentarsi sul palco all’interno di un uovo che si schiude, lui ne esce con tanto di sandali e calzini corti, maglietta bianca e cappellino in tono, per il resto apparentemente nudo, o quanto meno in perizoma color carne, almeno si spera.

11. Moldavia, Natalia Barbu, In the Middle: voto 6

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Voce dal bel timbro, bella e potente, intonazione perfetta. Natalia Barbu suona anche il violino in un brano che, in perfetto stile eurovision, coniuga modernità e tradizione.

12. Azerbaigian, Fahree feat. Ilkin Dövlatov, Özünla apar: voto 6

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Tra le scenografie più suggestive in tema uomini dalle stelle, costumi futuristi rubati a Interstellar, il pezzo vagamente etnico specialmente nella parte cantata.

13. Australia, Electric Fields, One Milkali (One Blood): voto 7

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La band è nata dall’unione di due concorrenti della versione australiana di X factor. Suonano un elettro soul molto interessante: il cantante, Zaachariaha Fielding, è un aborigeno, canta anche nel film Australia, voluto dal regista Baz Luhrmann. E’ anche uno stimato pittore. A un certo punto sul palco li raggiunge un aborigeno per suonare il didgeridoo, lo strumento tradizionale australiano.

14. Portogallo, Iolanda, Grito: voto 8

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Brano molto bello e intenso. Anche qui modernità e tradizione, c'è persino un fondo di fado.

15. Lussemburgo, Tali, Fighter: voto 7

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Dal Lussemburgo, Tali cantain francese con la produzione dell’italianissimo Dardust, lo stesso di Angelina Mango. Tali Golergant è una cantautrice e ballerina israeliana con cittadinanza lussemburghese ma è un concentrato di esperienze internazionali: per il lavoro del padre, ha vissuto in Cile e Argentina ed è cresciuta a New York.

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